
Di seguito la nota stampa di Gianfranco Morabito.
In queste poche pagine voglio comunicare quella che è una mia decisione irreversibile! Lascio il Siulp e la guida del Siulp catanzarese!! Lo faccio con il cuore che gronda sangue!! Dopo 37 anni di iscrizione e ben 28 di attività sindacale ho preso questa decisione in quanto non riesco più a condividere le modalità gestionali che caratterizzano, da un po' di tempo, l’organizzazione a livello
nazionale e, purtroppo, non solo…!!
Ho sempre lavorato pensando a fare “squadra” e tentando di coinvolgere quanti più colleghi possibili senza escludere mai nessuno. Forse proprio per questo nella mia provincia siamo riusciti quasi a raddoppiare gli iscritti (oggi lo lascio con 465 iscritti pari al 70% circa della forza organica in ambito provinciale), portando la struttura ad essere tra le prime 10 realtà italiane.
Sicuramente le modalità, le decisioni assunte, il clima, l’atteggiamento e gli eventi che hanno caratterizzato i lavori dell’ultimo Consiglio Generale hanno influito in modo preponderante sulla mia decisione. I tre giorni vissuti all’ultimo Consiglio Generale ( 19/21 maggio 2025 ) mi hanno profondamente addolorato e rammaricato. Nel corso dei lavori del Consiglio Generale ho appreso l’esistenza di svariate “attività” di natura extrasindacale gestite attraverso una Fondazione che, a mio
modesto avviso, costituiscono elemento distorsivo se non fuorviante rispetto al mandato che i tanti iscritti al Siulp conferiscono a tutti noi. Mi chiedo, ma il Siulp perché si occupa di tutta questa roba? Che attinenza ha con la tutela dei colleghi? Vedete, sono perplessità ed interrogativi che nascono spontaneamente e che sono il frutto anche di quel clima “avvelenato” che si è registrato durante i lavori dell’ultimo Consiglio Generale, che assumono ancor più rilevanza laddove si è appreso che il
delicato ruolo di Segretario Amministrativo a livello Nazionale - contrariamente a tutte le strutture territoriali ed a tutte le altre Organizzazioni Sindacali - è rivestito da una dipendente civile dello stesso Sindacato e non da un componente della Segreteria Nazionale eletto nella fase congressuale. Una anomalia che risalta subito agli occhi e che pone perplessità rispetto al merito, al metodo ed alla trasparenza!
Peraltro l’atteggiamento scenografico e teatrale, direi da tragedia napoletana, posto in essere da qualche consigliere che, sotto gli occhi di tutti, ha utilizzato la CLAC (appositamente precostituita) in platea per umiliare quei colleghi che hanno espresso dissenso non votando il bilancio è stato indecoroso. Ma l’apice delle violazioni statutarie, a mio avviso, si è raggiunto nel momento in cui
un consigliere (pensionato da qualche anno e peraltro esperto in materie giuridiche) presentava una mozione d’ordine per richiedere che il Bilancio venisse votato dal Consiglio Generale. Per fare ciò si è preferito stravolgere nella sua essenza lo STATUTO del Siulp attraverso la votazione di una mozione d’ordine che ritengo “impresentabile, invotabile ed irricevibile”. In pratica è come se una Legge
Ordinaria o ancora peggio un emendamento o una mozione venissero utilizzati per modificare una norma Costituzionale!! Non è, infatti, un caso che le fasi connesse all’approvazione del bilancio, oltre ad evidenziare un generale stato di confusione, hanno registrato un considerevole numero di voti contrari.
Altra evidente violazione delle regole è quella relativa alla convocazione di un numero considerevole di “ospiti” che, pur non essendo componenti del Consiglio Generale poiché non eletti al Congresso del 2022, hanno partecipato alle operazioni di voto con l’evidente scopo di indebolire, dissimulare e stemperare il dissenso. Aggiungo che non è affatto vero, come si sostiene da qualche tempo, che lo
STATUTO è servente alle esigenze del momento, semmai è l’esatto contrario!! Qualsiasi organizzazione non può prescindere dal “rispetto delle regole” poiché quando si ignorano o peggio vengono violate, non importa che si tratti di regole di legge, statutarie o contrattuali, morali o del gioco, le conseguenze sono il caos e l’anarchia.
D’altronde le numerose e “pesanti” dimissioni che stanno interessando tanti quadri sindacali nazionali e territoriali sono in realtà sinonimo dello stato febbrile in cui versa la credibilità del Siulp che sui singoli territori è messa a dura prova dagli eventi che hanno colpito e che stanno interessando l’organizzazione nell’anno in corso. Di fronte a tutto questo ho avuto modo di registrare soltanto un assordante silenzio da parte della struttura Nazionale che non ha fornito alcuno strumento per aiutare e sostenere le realtà territoriali.
Con ciò, duole dirlo, nel rispetto dei principi garantisti che hanno sempre contraddistinto il mio operato professionale e sindacale, non posso non esprimere forte disappunto rispetto al comunicato divulgato a firma della Segreteria Nazionale all’esito della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Firenze. Una nota che, a mio modesto avviso, va in assoluto e totale contraddizione con i valori fondanti del Siulp ma anche con i principi che dovrebbero connotare l’azione, le gesta ed i
pensieri di ogni singolo poliziotto in servizio e non. Ma vi è di più!! Non si è voluto dare alcun valore e risposta alle richieste avanzate da autorevoli ed esperti quadri sindacali di convocare con urgenza il Direttivo o il Consiglio Nazionale per sanare le ferite lasciate dai lavori del Consiglio di Pomezia,
dalla sentenza e dal documento appena citati, affrontare e confutare le esecrabili dicerie narrate nei diversi scritti anonimi che stanno attraversando tutti i nostri ambiti lavorativi, rendere visibile a tutti la gestione della fondazione ed avviare nel chiuso del nostro massimo Organo Politico un “confronto” democratico che è sempre stato alla base della storia del Siulp ma che oggi, francamente, appare
relegato in un buio ed angusto sgabuzzino.
Non ho condiviso, pur avendovi partecipato, la recente convocazione dei Segretari Provinciali e Regionali per dare comunicazioni rispetto a questioni esterne che stanno coinvolgendo l’organizzazione: sia perché attuata con modalità frammentate e quindi ai più apparse ancora finalizzate al controllo di un eventuale dissenso e sia perché le decisioni e/o proposte paventate risultano oltremodo peggiorative rispetto all’attuale situazione, quant’anche condivise dall’intera segreteria nazionale e dalla stragrande maggioranza dei quadri provinciali e regionali convocati. E’ ovvio che sulle argomentazioni trattate non posso che esprimere la mia vicinanza e solidarietà
umana nella speranza che il tutto si definisca velocemente e con esito positivo ma ritengo che costituisca un ulteriore elemento di disagio e difficoltà per tutta l’Organizzazione.
Per i motivi esposti rassegno le mie dimissioni da tutti gli incarichi rivestiti nel SIULP ( Segretario Provinciale Generale di Catanzaro – Consigliere Nazionale e componente Direttivo Nazionale ) nella speranza che chi sino ad oggi ha continuato a dire “ma ha sempre funzionato così o sono tutti così” ( non è affatto vero e lo dice solo per l’incapacità di indignarsi ) riesca a comprendere che l’immagine, la valenza e la credibilità di un’organizzazione sindacale, ancor più se formata da Poliziotti, affonda
le sue radici nella capacità di far percepire che l’attività sindacale è rivolta esclusivamente alla tutela degli interessi diffusi e collettivi della categoria. Ho provato in questi mesi a superare l’indignazione, il travaglio interiore ed il disagio nel comprendere l’attuale situazione ma mi scuso con i tanti colleghi
iscritti al Siulp e con i tanti dirigenti sindacali perbene che ho conosciuto in questi anni per non esserci riuscito!! Motivo questo che rende incompatibile la mia permanenza nell’organizzazione.
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