Politica, Cimino: “Piccole polemiche per inutili guerre, e Catanzaro attende”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Politica, Cimino: “Piccole polemiche per inutili guerre, e Catanzaro attende”
Franco Cimino
  29 agosto 2022 20:26

di FRANCO CIMINO

È sbagliata la protesta dell’opposizione nei confronti del rinvio della seduta del consiglio comunale avente all’ordine del giorno la relazione del Sindaco sulle linee programmatiche del suo mandato. È sbagliata sotto ogni profilo. Ne sottolineo due soltanto, uno di forma e uno di sostanza.

Banner

 

Banner

Di forma, il rispetto che si deve portare al sindaco è il primo atto democratico che ogni singolo consigliere comunale deve avere. Sempre. Specialmente, all’inizio di una legislatura. È anche la prima responsabilità che una forza di opposizione deve avere, nei confronti della istituzione che le si offre come spazio democratico in cui esercitare le proprie funzioni. Se il Sindaco, un qualsiasi sindaco d’Italia, chiede più giorni per elaborare la sua proposta politica, questa non è una perdita di tempo, un errore o una furbizia, ma una garanzia per tutti che la proposta sarà più forte, più adeguata alle necessità della Città e alla visione politica che lo impegna dinanzi agli elettori. Anzi, alla Città tutta, anche quella parte che non l’ha votato e l’altra assai più larga che non ha votato affatto. E questo a prescindere dalle simpatie personali o politiche che si possano avere per la sua persona. L’altro motivo riguarda la sostanza dell’agire politico, sia che si tratti di chi governa sia che si tratti di chi vigila sul governo. Esso deve andare diritto ai fatti, cioè alla sostanza, e quindi a ciò che possa tradursi nel migliore interesse per il cittadino. E alla crescita complessiva della comunità. Alla valorizzazione delle risorse del territorio, con la precipua volontà di trasformare in ricchezza la sua bellezza.

Banner

Ricchezza per tutti, non quella speculativa e, mi si lasci passare l’improvvisato neologismo, “ furfantistica”, per pochi. Trovare, poi, l’inganno della richiesta di rinvio nella prova data dalla presenza del Sindaco sul molo dei migranti e nelle fatiche successive per essi, non è solo disdicevole ma anche sbagliato. Politicamente sbagliato. Come sbagliato è cronometrare il tempo della presenza del primo cittadino all’interno del Palagallo che ha ospitato i migranti. Il sindaco, ordina e coordina e si relazione con altri enti per fronteggiare il problema, avendo assicurato tutte le energie necessarie sul posto. Personalmente, avrei trovato anomalo se il sindaco, che ha in contemporanea altre gravi urgenze e l’ordinaria amministrazione, ed eventualmente altri amministratori, avesse reso stanziale il suo sostegno ai migranti, che è politico oltre che umanitario.

Anche le risposte fornite all’opposizione, però , non sono state delle migliori. E nelle sua forma espressa e nei silenzi diffusi. Se questo è l’inizio di una nuova stagione della politica, ci sarebbe da preoccuparsi molto. Lo ripeterò fino alla noia, Catanzaro ha bisogno di pace. Almeno di una considerevole sospensione delle tensioni. Ha bisogno di una maggioranza vera e di un’opposizione sincera. Ha bisogno di responsabilità. E di buoni sentimenti. Come quelli mostrati dai cittadini in occasione dell’emergenza “ migranti”, che l’Amministrazione, per verità, ha saputo ben affrontare con l’aiuto fondamentale di semplici volontari e delle organizzazioni del volontariato operanti, con la Caritas, nella nostra Città.

 

E adesso prepariamoci ad ascoltare questa benedetta relazione programmatica. Facciamolo con attenzione. Tutti. Dentro e fuori l’aula consiliare. Per poterla commentare, sinceramente, condividere, in tutto o in parte, contestarla, anche tutta, emendarla, anche poco, criticarla, pure duramente, correggerla, sostanzialmente, rafforzarla con ulteriori proposte. È il compito che abbiamo tutti. Ce lo assegna la responsabilità che ci deriva dall’essere catanzaresi. E calabresi, per il ruolo fondamentale che la nostra Città deve svolgere in una Calabria che volesse cambiare. Anzi, che deve cambiare!

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner