di ENZO COSENTINO
Sul suo taccuino segretato il neo governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, alla voce “Lega” per l’attribuzione di poltrone in Giunta, dopo i colloqui romani, avrebbe aggiunto a caratteri grandi il nome del consigliere regionale, Filippo Mancuso, catanzarese, rieletto con un bel pieno di voti nella lista della circoscrizione centro.
Mancuso potrebbe essere l’alternativa al ticket Spirlì per la vice presidenza, in controtendenza a quella che sino a poche ore fa era la posizione del leader leghista Matteo Salvini. Posizione che però non può condizionare i rapporti fra i partiti. E nel caso in cui sulla vice presidenza Salvini ed il gruppo proSpirlì non dovessero fare il cosiddetto classico passo indietro, la richiesta si sposterebbe sulla indicazione - questa volta "senza se e senza ma” da parte degli alleati della coalizione - su Filippo Mancuso per lo scranno della presidenza del Consiglio. Ma non è questo l’unico problema che Roberto Occhiuto deve affrontare. Ci sarebbe in evidenza anche quello di un posto in esecutivo per “Coraggio Italia” .
Un posto che Toti e Brugnaro hanno chiesto al capo dell’esecutivo regionale calabrese. L’idea di far posto per “Coraggio Italia” era già in ballo e a menare le danze due sindaci: Maria Limardo (Vibo Valentia) e Sergio Abramo (Catanzaro). Ma c’è un terzo pretendente: Frank Santacroce che è stato candidato nella lista “centro” per Coraggio Italia e pur risultando il più votato non è entrato in Consiglio. Frank Santacroce sarebbe proposto dal suo partito in Calabria come prima opzione. Ma l’ultima parola spetta ai vertici romani del suo partito. Quindi un lavoro faticoso per Occhiuto che però, considerata la sua lunga esperienza politica e parlamentare certamente per varare il suo (che poi non è tutto suo) esecutivo saprà come usare il bilancino evitando squilibri agli equilibri del centrodestra che lo dovrà supportare per tutta la coerente legislatura. Una legislatura che anche le opposizioni si dicono pronte a vivere il più lontano possibile dalle polemiche e dalle contrapposizioni frontali.
Se sono rose fioriranno e sui calabresi pioveranno petali profumati sotto forma di atti legislativi che risollevino la Calabria dalla narcosi in cui per tanto tempo è stata costretta da una politica disomogenea sui veri problemi vitali per i calabresi.
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