Politiche, Giusy Iemma: "Sono in campo per amore della Calabria e col PD per evitare derive populiste"

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Giusi Iemma
  22 settembre 2022 07:14

Giusi Iemma, candidata alla Camera nelle fila del Pd, è pronta alla sfida del 25 settembre. Programmi e obiettivi sono contenuti in questa intervista, che rappresenta un messaggio agli elettori

Dottoressa Iemma, cosa l’ha spinta a scendere in campo in questa competizione elettorale con una candidatura alla Camera nella fila del PD?

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“Credo nella politica come servizio per la collettività, tanto da impegnarmi in prima persona nell’esperienza amministrativa, mettendomi in gioco sul territorio. E questa volta lo faccio con maggiore convinzione, pensando ai miei figli, Luca e Giulia, e ai tanti ragazzi della loro età. Il mio impegno è rivolto a creare le condizioni affinché possano essere loro a scegliere di partire, di vivere in Calabria o decidere di tornare dopo aver maturato esperienze altrove. La più grande vittoria sarebbe quella di farli crescere in una regione normale, che offra loro delle concrete opportunità. Per questo dobbiamo portare la voce della Calabria in Parlamento: fino ad oggi sono stati davvero pochi i parlamentari che se ne sono preoccupati”.

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Nel suo programma qual è il punto che ritiene più urgente da affrontare?

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“Io sono prima di tutto un medico, sono cardiologa. Il diritto alla salute e alle cure determina la qualità della vita delle nostre comunità, soprattutto nella nostra regione dove non è stata garantita la tutela del diritto alla salute. Tredici anni di commissariamento sono stati pesanti, hanno portato i livelli essenziali d’assistenza al minimo storico. Pensare alla sanità per me significa pensare ai cittadini: garantire il diritto alla cura significa riorganizzare l’assistenza sanitaria regionale, ospedaliera e territoriale. Dobbiamo lavorare per  una sanità pubblica e universale, per questo è necessario: l’aumento del numero di medici e la stabilizzazione dei lavoratori precari; il finanziamento di un Piano straordinario per il personale del Ssn, che permetta di superare definitivamente i tetti di spesa in vigore da più di 10 anni, riducendo il ricorso a personale non strutturato; incentivare la presenza sul territorio dei Medici di Medicina generale e degli infermieri di comunità, garantire un quadro normativo certo per i medici del 118 ed incentivi economici. Il Piano di rientro deve essere riformulato, il debito deve essere quantificato ed essere posto in capo allo Stato, non devono essere i cittadini a pagare le conseguenze del deficit. Questo è un tema che mi sta molto a cuore, assieme al corretto uso di fondi del Pnrr nella progettualità per lo sviluppo del Mezzogiorno, alle misure per contrastare il caro bollette e le pesanti conseguenze che l’aumento dei costi delle energie sta avendo su famiglie e imprese”.

E ai giovani cosa ha detto?

“Nei confronti dei giovani abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo restituire a loro la possibilità di guardare al futuro come ad un orizzonte di opportunità com’è stato per noi. Negli anni 80 il futuro sembrava un posto migliore in cui vivere. Se non elaboriamo soluzioni, ambiente e lavoro rappresenteranno un problema per i nostri giovani. E’ il momento di occuparci della qualità della vita delle generazioni future perché sono la nostra forza. Ai giovani ho assicurato che ci assumeremo la responsabilità di creare le condizioni affinché possano vivere nella propria terra, crearsi una famiglia, essere autonomi. In che modo? Creando opportunità di lavoro. Con l’approvazione del Recovery Fund, l’Europa ha deciso di cambiare la propria storia e di fare un salto nel futuro, puntando soprattutto sui giovani per la ripresa dopo la pandemia. Ora, quindi, l’enorme mole di risorse messe a disposizione dell’Italia con il piano ‘Next Generation EU’ dovrà sostenere prima di ogni altra cosa l’emancipazione dei giovani a livello lavorativo, formativo e familiare. Come dice sempre il nostro segretario nazionale Letta, è il momento di creare un’alleanza tra generazioni e porre le basi affinché il debito che stiamo assumendo oggi sia un volano per il futuro del Paese, non un macigno sulle spalle delle prossime generazioni”.

Facendo campagna elettorale quali sono le sensazioni raccolte circa gli orientamenti dei cittadini?

“Quella che sta per chiudersi è stata una campagna elettorale diversa dalle altre, molto breve, ma intensa”. Nel mio tour per il collegio ho incrociato tante belle persone, attive e interessate. I cittadini vogliono essere consapevoli e protagonisti e soprattutto vogliono risposte: ai problemi economici determinati dall’aumento dei costi dell’energia, alle liste d’attesa per una visita specialistica, per citare qualche esempio. Non vogliono sentirsi abbandonati dalla politica e dallo Stato. Ho avvertito un entusiasmo sempre maggiore attorno al programma elettorale del PD, i cittadini hanno compreso che tutela il Mezzogiorno e la Calabria, difendendo il PNRR e la soglia del 40%, opponendosi all’autonomia differenziata, mantenendo il reddito di cittadinanza, tanto per citare alcuni punti”

Perché è importante, secondo lei, votare il 25 settembre?

“Perché il voto è un dovere, oltre che un diritto. Perché il cambiamento non si predica ma si attua con la matita in un seggio elettorale. E votare è l’unico modo che abbiamo per tenerci stretti la nostra libertà e quindi la democrazia, che passa dalla difesa della Costituzione. E il voto è un diritto costituzionalmente garantito. Non facciamoci ingannare dal populismo. La Calabria ha bisogno di parlamentari che la ancorino al resto d’Italia ed all’Europa, un’Europa fatta di benessere, solidarietà, pace. E’, dunque, importante un voto responsabile e convinto. Sono più che mai convinta- una convinzione che va oltre la mia appartenenza politica- che il mio Partito, il Pd, ha parlato con chiarezza in ogni sede d’interventi mediatici e pertanto merita il sostegno dei calabresi per evitare che questa regione resti isolata dal contesto socio-politico nazionale evitando così derive pericolose”.

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