Il carcere come primo luogo di rieducazione, di ricostruzione di una vita. Il carcere lontano da quel luogo dove "buttare la chiave". Da reinserire, dunque, in un contenitore costituzionale e umano. Perché oggi gli istituti penitenziari diventano spazi di abbandono, di isolamento e di buio. E invece sono uno spazio della nostra società in cui ci vivono persone, uomini, donne, che godono del diritto di essere rieducati. Oltre che a scontare una pena, i condannati devono vivere in una dimensione in cui venga loro concesso di potere accedere alle forme migliori di rieducazione.
Sono questi gli argomenti dell'incontro organizzato oggi dalla Camera Penale di Catanzaro sul tema “Lo stato delle carceri in Italia fra politiche securitarie e condanne internazionali”.
Tenutosi nella Sala delle Culture del Palazzo della Provincia di Catanzaro, il confronto ha approfondito un'altra emergenza: le politiche securitarie che spingono il legislatore ad una produzione normativa spesso frettolosa, emozionale e scollate dalla realtà.
Frutto, insomma, di una affannata ricerca del consenso che produce mostri giuridici e di conseguenza sociali.
I contenuti sembrano tecnici ma in realtà sono molto più pragmatici di quanto sembra: in ballo ci sono i diritti inviolabili degli uomini e delle donne che vivono in questo Paese. E che non possono essere sacrificati in nome di una scomposta e inconcludente intenzionalità legislativa.
L’evento, organizzato dalla Camera Penale “Alfredo Cantàfora” di Catanzaro e dall’Osservatorio Carcere della stessa Camera Penale, ha voluto affrontare il sempre più attuale problema del rapporto esistente tra la funzione rieducativa della pena e la concreta possibilità della sua attuazione. Nel corso dell’incontro, particolare attenzione è stata dedicata alle recenti politiche in materia di sicurezza, alla cronaca problematica del sovraffollamento carcerario e alle condanne internazionali, ad opera della CEDU, che hanno sanzionato l’Italia proprio in materia penitenziaria.
Dopo i saluti istituzionali dell'avvocato Felice Foresta (componente dell’Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro), dell’avvocato Agostino Siviglia (Garante Regionale dei diritti delle persone detenute) e della dottoressa Laura Antonini (magistrato presso il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro), i lavori saranno introdotti dall’avvocato Ermenegildo Massimo Scuteri (Presidente della locale Camera Penale). sono intervenuti sul tema il professore Mauro Palma (Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute), la dottoressa Angela Paravati (direttrice della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro), il professore Andrea Porciello (docente di Filosofia del Diritto presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro) e l’avvocato Gianpaolo Catanzariti (Responsabile dell’Osservatore Nazionale Carcere dell’UCPI). Ha concluso l’avvocato Orlando Sapia (Responsabile dell’Osservatorio Carcere della locale Camera Penale) che è stato anche il moderatore dell’incontro.
Le interviste sono di Edoardo Corasaniti
Orlando Sapia
Mauro Palma
Massimo Scuteri
Andrea Porciello
Angela Paravati
Agostino Siviglia
Felice Foresta
Giampaolo Catanzariti Laura Antonini
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