Polizia, Allotta (Pnfd) difende i dirigenti sindacali e scrive al ministro Piantedosi

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Polizia, Allotta (Pnfd) difende i dirigenti sindacali e scrive al ministro Piantedosi

  04 luglio 2023 08:30

Continua la battaglia del Sindacato PNFD in difesa dei lavoratori di polizia,  Ettore Allotta Segretario generale Provinciale del sindacato di polizia P.N.F.D. della polizia di stato, scrive al Ministro dell’Interno Dipartimento di P.S. Prefetto Matteo Piantedosi e al Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani. Ecco il testo della nota stampa 

 

Banner

Tutela dei dirigenti sindacali. Il dirigente sindacale nell’esercizio delle proprie funzioni non è soggetto a regolamenti e disciplina del DPR. 737/81. “ VEDASI NORMATIVA IN MATERIA. Non lo diciamo noi, Ma lo recita un articolo indicato come 36 del D.P.R. 164/2002 (TUTELE DEI DIRIGENTI SINDACALI) che non tutti vogliono osservare O MEGLIO IGNORANO ; Accade purtroppo di recente che la Pubblica Amministrazione e precisamente nel Dipartimento di Pubblica Sicurezza che alcuni Questori, si sentono autorizzati ad applicare il regolamento di disciplina per sanzionare il dirigente sindacale che pur essendo nell’esercizio delle proprie funzioni sindacali viene considerato un ordinario poliziotto subordinato al proprio superiore e quindi vulnerabile in qualsiasi istante per le azioni sindacali e le libertà di pensiero espresse e divulgate attraverso i social, manifestazioni invece, ritenute legittime dal D.P.R. 164/2002 e dallo statuto dei lavoratori legge 300/70 piùprecisamente, l’art. 28.-

Banner

Predette condotte sindacali, potrebbero essere contestate solo nelle sedi opportune quali il tribunale civile o penale se la persona offesa ritiene opportuno tutelare la propria immagine e dignità. Un ultimo episodio verificatosi presso la questura di Caserta ai danni del segretario Generale Provinciale Antonio Porto, appartenente alla sigla sindacale LES, deve farci riflettere sull’utilizzo del regolamento di disciplina da parte del Questore nei confronti del sindacalista, il quale attraverso un procedimento disciplinare contesta e poi infligge una sanzione disciplinare per opinioni espresse attraverso un mezzo di comunicazione che per quanto ci riguarda, è garantito dall’istituto in materia delle libertà sindacali, quindi dell’attività sindacale e divulgazione del proprio pensiero .Per questi motivi riteniamo che sia a rischio la democrazia, le libertà sindacali di esprimere il proprio pensiero e la stessa tutela prevista dalle leggi in materia . Sappiamo come funziona, il procedimento disciplinare è di natura monocratico, quasi sempre la parte che si difende, subisce la sanzione, dovendo poi ricorrere al TAR con inevitabile spreco di denaro anche per un danno procurato alla Corte dei Conti dello Stato! Una procedura anomala che comporta un danno morale al personale, identificato erroneamente non più come dirigente sindacale ma come poliziotto .

Banner

Il datore di lavoro, che dovrebbe garantire il rispetto dei diritti riconosciuti al sindacalista, evade la materia della tutela sindacale ed applica il regolamento di disciplina per risolvere una questione di natura conflittuale, considerando quel sindacalista, un ordinario poliziotto .

Per questi motivi esprimiamo solidarietà e sostegno morale al segretario Antonio Porto, chiediamo alle Istituzioni che leggono in indirizzo una valutazione dell’argomento esposto ed intervento necessario per il ripristino dei diritti democratici e sindacali, posti in discussione dai fatti emersi per una errata interpretazione sull’applicazione del regolamento di disciplina a carico del sindacalista, per quanto ci riguarda immune dalle sanzioni disciplinari poiché per l’incarico sindacale che riveste e durante l’esercizio delle proprie funzioni non è sottoposto più ad alcuna gerarchia, leggi e regolamenti! Appare assurdo sanzionare un sindacalista attraverso l’utilizzo del regolamento di disciplina ! L’UTILIZZO DI TALE REGOLAMENTO PER ANNIENTARE LA LIBERTA’ DI PENSIERO NON RISPETTA LA PARI DIGNITA’ TRA AMMINISTRAZIONE E SINDACATO, INDEBOLISCE IL DIRITTO DI TUTELA SINDACALE, RICOSTITUENDO UN RAPPORTO DI GERARCHIA TRA I DUE SOGGETTI CHE PER LA LEGGE E LO STATUTO DEI LAVORATORI E’ INESISTENTE. Vorremmo anche comprendere quali attività di monitoraggio sono state espletate dall’ufficio che legge per conoscenza ? Rimettiamo le SS.LL quanto denunciato affinchèsia con effetto immediato ripristinato il corretto rapporto tra amministrazione e sindacato significando che eventuali questioni di giustizia vanno discusse nelle opportuni sedi.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner