Polizia di Stato, la difesa a spada tratta di Rongone

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  12 luglio 2019 09:57

Dura la  nota del Segretario generale Regionale Polizia Nuova Forza Democratica (sindacato dei Poliziotti) Calabria,  Marino Rongone. "La Polizia di Stato, "braccio armato e violento dell'esecutivo del momento"? Analisi a mio parere inaccettabile del Segretario Generale Nazionale del Sindacato di Polizia SILP-CGIL, al quale mi viene spontaneo chiedere: da quale prospettiva osserva lo status corrente dell'intero comparto sicurezza? Forse dall'alto del suo distacco sindacale che, per forza di cose, lo porta a vivere lontano dalla trincea? – continua Rongone – La Polizia di Stato quale braccio armato del Governo è visione alquanto bizzarra, fantasiosa e, a dire il vero, per niente condivisibile. Per trincea intendo, e mi rivolgo ai non addetti ai lavori, quell'insieme di complesse attività che portano, tutti i giorni, i poliziotti a confrontarsi con quella parte oscura e deviata dell'umanità. Personalmente, nonostante l'incarico sindacale affidatomi, indosso la divisaoperativa quotidianamente e posso testimoniare, al Segretario Generale Nazionale del Sindacato di Polizia Silp–Cgil, di non essermi mai imbattuto in poliziotti violenti e strumentalizzati dall'esecutivo".
 E ancora: "Al contrario, scorgo, con crescente frequenza, tutori dell'ordine pugnalati, malmenati e finanche molestati sessualmente (mi riferisco all'episodio della collega palpeggiata a Reggio Emilia da un cittadino straniero) da criminali che nella maggior parte dei casi non varcano l'ingresso delle patrie galere. Ovunque io mi volti – si rammarica Rongone - scorgo uomini delle forze dell'ordine provocati, istigati, ingiuriati, umiliati, presi a sputi in faccia proprio in quelle piazze che il segretario nazionale definisce "luoghi in cui i cittadini esprimono opinioni". Questi sarebbero il braccio armato del Governo?? Mi pare inverosimile– ribadisce Rongone.- Egregio Segretario Nazionale Silp-Cgil provi a chiedere a quei poliziotti, che responsabilmente rappresenta, se condividono quanto da lei sostenuto in sede di audizione alla Camera dei Deputati. Provi a chiederlo ai poliziotti degli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, delle Squadre Mobili, dei Reparti Prevenzione Crimine, dei Reparti Mobili, della Polizia Stradale, delle Digos, rimasti ormai unici baluardi a difesa della gente onesta. Provi a chiedere alle persone, che giornalmente affollano gli uffici denunce delle nostre Questure, se quanto vengono a segnalarci è frutto di una insicurezza soltanto percepita, o di una paura instillata nelle loro menti dalla "diabolica" macchina della propaganda politica. Sento già le loro voci, le loro esclamazioni di disappunto: scusi segretario nazionale, ma lei in quale dimensione parallela vive? Sono certo che la percezione differisca, a seconda che i luoghi di stazionamento siano palazzi superblindati o giardini pubblici di periferia. E lasci perdere numeri, statistiche e grafici a torta, o istogrammi, di cui alle migliaia di italiani, vittime di reati tutti i giorni, non frega assolutamente niente.” Rongone conclude: “io e l'organismo sindacale, che mi pregio di rappresentare nella Regione Calabria, prendiamo le distanze da quanto espresso dal segretario generale nazionale Silp-Cgil in seduta riunita delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia. Ribadiamo il nostro massimo sostegno al lavoro del Ministro dell'Interno. Il Decreto Sicurezza, con il suo intero articolato, ritengo abbia efficace valenza, in special modo sul piano della prevenzione e del contrasto dei fenomeni eversivi e terroristici. In questo Paese le leggi vanno rispettate, che piacciano o no. Farle osservare è nostro dovere insindacabile. Di propaganda in Italia se ne vede tanta e, se lo lasci dire, non mi pare sia promossa da forze governative".

 

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