L’ennesimo caso di aggressione avvenuto a Catanzaro ai danni degli agenti di polizia durante un’attività di servizio è stata portata all’attenzione del governo dai deputati di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ed Emanuele Prisco, con una interrogazione al ministro dell’Interno.
L’episodio è avvenuto in un quartiere periferico del capoluogo calabrese, con una numerosa presenza di famiglie rom. Quando le pattuglie della polizia hanno intercettato l’auto su cui un giovane, dopo un arresto collegato allo spaccio di droga, si era allontanato dalla Comunità minorile penale di Catanzaro, è scattata una vera e propria guerriglia, con le pattuglie della polizia accerchiate da decine di persone. Due poliziotti sono finiti in ospedale a causa delle ferite riportate nell’aggressione. I sindacati di polizia Siulp ed Fsp hanno chiesto di affrontare la problematica della sicurezza nei quartieri a sud della città e l’invio dell’esercito.
“Come denunciato dai dirigenti sindacali – evidenziano Ferro e Prisco - gli agenti di polizia lavorano in condizioni di sicurezza precarie, senza l’ausilio di adeguati strumenti per difendersi dalle aggressioni fisiche, come il ‘taser’, la cui introduzione è rimasta inspiegabilmente inattuata, evidenziando, in particolare, le difficoltà operative in questo momento storico in quei quartieri fortini dell’illegalità diventati in questi giorni anche delle zone ad alta densità di contagio del Covid”.
Pochi giorni fa Wanda Ferro aveva sollevato con una interrogazione la “necessità di una sede del reparto mobile della Polizia di Stato nella città di Catanzaro, al fine di potenziare l'apparato di prevenzione per commisurarlo alle reali esigenze di sicurezza del capoluogo, a partire dalle attività di controllo nei quartieri periferici a forte presenza criminale”.
I deputati di Fratelli d’Italia hanno chiesto al governo di potenziare “in termini di personale e dotazione di mezzi, il Commissariato di Catanzaro, e di dare seguito alla richiesta dei sindacati di ricorrere all’impiego dell’esercito in affiancamento ai presidi territoriali per la gestione della sicurezza nelle zone più a rischio della città”.
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