di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Felice per il rinnovo e orgoglioso di stare qui”.
Ad affermarlo è Marco Pompetti, centrocampista del Catanzaro sempre più in forma e con oltre 1100 minuti in campo e tre gol siglati, di cui uno splendido a Palermo e l’altro non meno importante a Cosenza.
“Sì – dice il ventiquattrenne pescarese al secondo anno con la maglia giallorossa - sono contento per come stanno andando le cose, ma soprattutto per la squadra che io metto sempre davanti ai traguardi personali. Sono in fiducia. Per quanto riguarda il rinnovo abbiamo trovato l’accordo perché è una cosa che volevo. Certo, fanno piacere gli interessamenti delle altre squadre, ma desideravo restare perché possiamo fare un ottimo campionato. Ringrazio il presidente, il direttore, il mister e i miei compagni di squadra”.
E attacca: “Abbiamo finito bene l’anno e siamo ripartiti altrettanto bene nel girone di ritorno. Ricominciare non sarà facile dopo una sosta non lunghissima, ma bisogna tenere alta la concentrazione perché affronteremo una squadra difficile che deve salvarsi”.
Più maturo “E’ il terzo campionato che faccio in B e mi sento più maturo con e senza palla, devo continuare a crescere e fare la giocata giusta, essere meno istintivo e più lucido in alcune situazioni. Sul ruolo mi adatto a centrocampo e giocare titolare non è facile e per me è motivo d’orgoglio.
Il gol più bello l’ho fatto a Palermo, il più importante a Cosenza, peccato per non aver portato a casa la vittoria. La tappa di Bolzano mi ha migliorato e non porto rancore per quello che è stato, ma ho voglia di vincere”.
Rapporto con la città “Appena sono arrivato a Catanzaro mi sono trovato a mio agio e secondo me le prestazioni in campo possono dipendere tanto anche da come stai fuori dal campo. Sono orgoglioso di quello che faccio e del calore dei tifosi che per noi provano amore e questo ci deve spingere a dare il massimo. Ora stiamo venendo fuori bene e dobbiamo continuane così”.
Fluidità “All’inizio tendavamo a concedere un po’ meno, ma facevamo più fatica in avanti, poi ci siamo sciolti e abbiamo iniziato a giocare in modo più naturale che ha permesso ai centrocampisti e agli attaccanti di avere più occasioni da gol”.
I calci di punizione “E’ anche una questione di fortuna, ma oltre a me ci sono giocatori forti che sanno calciare bene. Io cerco di essere incisivo così come a Genova sul mio cross Pietro ha fatto gol”.
Il Südtirol di Castori “Se faccio mente locale la gara con l’Ascoli dell’anno passato con Castori in panchina è stata la più complicata, ci hanno messo in enorme difficoltà e ci davamo fastidio. Dipende molto dall’allenatore e sicuramente sarà una gara difficile, ma se pareggiamo l’aspetto agonistico, poi tecnicamente possiamo venire fuori benissimo e vincere la gara”.
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