“Sono felicissima. Dal 2018 ho scritto innumerevoli atti di indirizzo, svolto interventi in Parlamento, tenuto convegni. Ho fatto la mia parte per sensibilizzare sull’importanza di quest’opera. C’era chi prendeva in giro, e invece... A settembre partiranno le opere propedeutiche. E siamo stati molto veloci, considerando che il ‘Decreto Ponte’ è stato approvato più o meno due anni fa. Il ministro Salvini ha fatto un lavoro eccezionale, è stato bravissimo. Ma tutto questo è stato possibile grazie al progetto originario voluto da Silvio Berlusconi, che è rimasto sostanzialmente quello. Senza la lungimiranza del nostro Presidente, non saremmo dove siamo oggi”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, in un’intervista a “Il Tempo”.
L'opera del Ponte sullo Stretto “viene contrastata da una minoranza demagogica ma molto influente. E’ una compagnia di giro, peraltro sempre gli stessi. Credo che molto dipenda dal fattore ideologico: il Ponte viene visto come un’opera ‘di destra’ e allora va osteggiato. Un’assurdità, solo in Italia si fanno ragionamenti del genere. Un’opera di enorme portata, tra le più importanti del mondo, come il Ponte può fare da volano per uno sviluppo complessivo che può portare anche a una concreta attività per ammodernare le infrastrutture in Sicilia. Da sempre - rileva Siracusano - le grandi opere hanno portato alla realizzazione parallela di altri interventi, come lo fu per l’Autostrada del Sole. E questo già sta accadendo. L’investimento per l’Alta Velocità fino a Palermo, per citare un caso, non sarebbe mai stato possibile senza la prospettiva del Ponte”. “I protocolli antimafia sono molto stringenti. E poi va ricordato che la mafia si infila laddove ci sono esclusione sociale, disoccupazione, opportunità di crescita scarse o inesistenti. La realizzazione del Ponte già di per sè porterà posti di lavoro, necessità di formazione, opportunità, un’economia che si rimette in moto. E questo riduce la presa sociale della criminalità organizzata”. Gli ambientalisti “dovrebbero supportare il Ponte, perché abbatterà molte emissioni di Co2, offrendo come modalità di trasporto principale l’Alta Velocità. Da parte loro, contrastare la realizzazione di quest’opera è una contraddizione”.
Con il Ponte sullo Stretto “l’Italia sarà davvero centrale, perché è inserita nel corridoio ‘TEN-T’, e si realizzerà nel Mezzogiorno l’hub europeo sul Mediterraneo. Questo è importante anche per lo sviluppo pieno del Piano Mattei. Avere il Sud d’Italia finalmente connesso appieno con il resto d’Europa consentirà di sviluppare anche i porti, con tutto ciò che ne deriverà sul piano dei commerci e della logistica. Anche questo è un dato rilevante”, conclude.