"Ponte sì, Ponte no. Per tentare di dare una risposta al dilemma che da tempo immemorabile ritorna a far parlare di sé, le Commissioni Parlamentari riunite VIII Ambiente e IX Trasporti hanno deciso di dare inizio alle audizioni informali in sede referente, in videoconferenza, per procedere all'esame del disegno di legge di conversione del controverso decreto-legge n. 35 del 2023, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.
Le prime audizioni si terranno il prossimo 12 aprile 2023 e, tra le Associazioni Ambientaliste, saranno ascoltate le argomentazioni di Italia Nostra, Ente no profit del Terzo Settore che da quasi settanta anni opera per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. A rappresentarla in questo delicato impegno, la Presidenza nazionale ha delegato la Sezione di Catanzaro e, nello specifico, la relazione sarà svolta dal Consigliere arch. Walter Fratto.
Il Parlamento, quindi, con insolita celerità ha avviato l’iter che deciderà sulle sorti del Ponte sullo Stretto di Messina e c’è da considerare che la strada che dovrà percorrere si presenterà tortuosa e irta di ostacoli in quanto rimangono ancora da sciogliere i numerosi e mai superati dubbi sulla reale possibilità che l’opera venga realizzata.
E non si tratta di impedimenti di poco conto, bensì di una serie di perplessità che riguardano, in primis, la stessa realizzabilità del progetto a campata unica che, nel 2011, fu bocciato proprio dal ministero delle Infrastrutture; ulteriori elementi di incertezza riguardano il reperimento delle risorse economiche necessarie che, già in queste poche settimane in cui si è riacceso il dibattito su questa discussa infrastruttura, sono lievitate, dai quattro miliardi di Euro dei primi annunci, alla ben più consistente cifra di dieci, che è anch’essa una previsione probabilmente molto ottimistica,
Ma queste sono solamente le più rilevanti tra le innumerevoli ragioni che indirizzano verso un giudizio negativo. Si tratta, infatti, di perplessità di natura prettamente tecnica ed economica alle quali occorre aggiungere quelle che Italia Nostra Catanzaro enuncerà nel corso dell’audizione per le aree di proprio interesse, purtroppo nel tempo massimo concesso di dieci minuti.
Sarà una corsa contro il tempo e contro un regolamento che, purtroppo, riduce ad una manciata di minuti la trattazione di temi per i quali, probabilmente, non basterebbero dieci ore; ma Italia Nostra è avvezza a tali sfide e non mancherà di dichiarare il proprio no convinto alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, illustrando compiutamente le proprie valutazioni negative in ordine al notevole impatto visivo dell’infrastruttura sugli abitati e sul paesaggio, alla vicinanza di zone sensibili sotto il profilo naturalistico, agli impatti sulle componenti ambientali in un’area che presenta una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo, alle ripercussioni sull’ecosistema marino e su quello terrestre.
Il danno paesaggistico che si arrecherebbe a territori che sono riconosciuti dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità estenderebbe i suoi effetti devastanti anche al valore storico- culturale del sito. Valore che si rinviene nelle opere di poeti da Omero a Virgilio a Dante, nel Mito millenario di Scilla e Cariddi, ed in innumerevoli altre tracce presenti nella storia, nella lingua, nella letteratura, nell’essenza stessa delle popolazioni del luogo, tanto che anche l'unicum etno-antropologico rappresentato, in Sicilia e in Calabria, dalla vasta area dello Stretto di Messina sarebbe definitivamente e irrimediabilmente compromesso dalla presenza di questa opera".
Lo scrive, in una nota, il Presidente di "Italia Nostra" Catanzaro, Elena Bova.
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