"Il Governo nazionale e la Giunta Regionale intervengano sulla strada statale 106. Parlo a nome dei cittadini calabresi perché si mantenga fede alle promesse fatte negli ultimi 20 anni. La statale 106 è la priorità dei calabresi non il ponte sullo Stretto che il ministro Salvini vuole a tutti i costi”. E’ quanto ha dichiarato oggi, alla Camera dei Deputati, la vicecapogruppo del M5S Vittoria Baldino.
“Oggi è la giornata mondiale delle vittime della strada – ha esordito Baldino - e voglio manifestare vicinanza a tutti quelli che sulla strada hanno perso i propri cari. In particolare voglio soffermarmi sulla SS106 Jonica, una strada che collega tre regioni da Taranto a Reggio Calabria. Una strada statale che dal 1996 conta oltre 700 vittime”.
“Una strada – va avanti Baldino - vittima di promesse mancate da oltre vent’anni. Di promesse di ammodernamento, mancate. Oggi sono a chiedere al governo e alla giunta regionale che finalmente si ponga fine a questa storia. Una storia fatta di morte, di dolore, una storia fatta di diritti negati, perché attraverso quella strada si cerca di raggiungere i servizi essenziali come gli ospedali. Chiedo a nome dei cittadini calabresi, soprattutto quelli dell’alto ionio cosentino, interessati dal tratto di strada più pericoloso, che presenta una sola carreggiata, senza corsie di accelerazione e decelerazione, una strada a scorrimento veloce, di essere considerati cittadini non di serie b”.
“Chiedo – conclude Baldino - e lo chiedono i cittadini dell’alto ionio cosentino, che finalmente si mantenga fede alle promesse fatte negli ultimi 20 anni. Soprattutto oggi che è in fase di conclusione la legge di bilancio, chiedo che si mantenga fede ai 3 miliardi promessi per l’ammodernamento e che si trovino le risorse ulteriori per ammodernare il resto. I calabresi e i siciliani non meritano che si butti loro fumo negli occhi: perché oggi si parla del ponte sullo Stretto che già ci è costato 1 miliardo di euro in perizie che non sono servite a nulla. La statale 106 è la vera urgenza dei cittadini calabresi. Noi calabresi non vogliamo essere considerati cittadini di serie B, ma crediamo di essere come tutti gli altri italiani, cittadini di serie A."
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