"L'ennesimo e inconcepibile rilancio del progetto del 'Ponte sullo stretto' riflette tutta l'arretratezza culturale di una considerevole parte della classe politica che utilizza strumentalmente la crisi per rilanciare uno sperpero di risorse in contrasto con la necessità di utilizzare i miliardi che arriveranno dall'Europa per interventi a favore della sanità pubblica e l'ambiente".
Così in una nota Angelo Bonelli, coordinatore dell'esecutivo nazionale dei Verdi-Europa Verde, che prosegue: "In un momento così drammatico per la storia del Paese, in cui la stessa UE ha stabilito che i fondi del Recovery Fund siano vincolati al Green Deal e all'economia circolare come chiavi principali per uscire dalla crisi, è assurdo che l'unico tema che metta d'accordo gran parte della politica italiana sia il rilancio del Ponte sullo Stretto, un'opera mai costruita e già costata alle casse dello Stato la bellezza di 312 milioni di euro". "Parliamo della Sicilia: una regione in cui sono stati scoperti altri 50 agglomerati urbani che scaricano direttamente a mare a causa di reti fognarie inesistenti o depuratori non funzionanti, senza parlare delle abitazioni che ancora non hanno acqua potabile. Ricordiamo che oltre il 70% del territorio siciliano è a rischio desertificazione (il più alto d'Italia) e che circa l'86% delle sue linee di RFI è percorsa da un binario unico, che consente il transito di un treno alla volta. Una regione che ha bisogno di un'urgente messa in sicurezza del territorio e non di grandi opere, utili solo ad alimentare il vacuo dibattito politico e i giochi di potere a esso collegati".
"Nella nostra idea di futuro - conclude Bonelli - i temi del trasporto pubblico, della digitalizzazione, del rilancio della politica energetica e dell'efficienza energetica, dell'innovazione e dell'economia circolare, rappresentano l'unica via per ripartire, non opere come il Ponte sullo Stretto, da sempre sinonimo di inutilità, spreco e corruzione. Sono convinto che qualcuno sta già pensando alla grande truffa: utilizzare i miliardi europei per avviare altre opere inutili e penalizzanti per il territorio. Noi Verdi siamo pronti a scrivere alla Commissione Europea per denunciare ogni indebito utilizzo dei Recovery Fund che si discosti dal Green Deal".
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