Ponte sullo Stretto, le Associazioni ambientaliste: "Il Mase chiede 221 integrazioni"

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Ponte sullo Stretto (progetto)
  16 aprile 2024 17:44

 Sono ben 221 le richieste di integrazione al progetto del Ponte sullo Stretto da parte della Commissione tecnica per la Valutazione di impatto ambientale del ministero dell’Ambiente. Esse, spiegano le associazioni ambientaliste, attestano "l’impossibilità di approvare un Progetto (non) Definitivo e il fatto che passare al Progetto Esecutivo e aprire i cantieri prima dell’estate o entro fine anno sia semplicemente una chimera. A questo punto i proponenti si dovranno arrampicare sugli specchi per rispondere alla Commissione entro 30 giorni e i successivi 30 il pubblico potrà controdedurre". 

  “Oggi si apre la Conferenza di Servizi, ma è una falsa partenza e siamo già alla farsa. È confermato: il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina non sta in piedi, i Sindaci ne traggano le conseguenze”, dicono ambientalisti e comitati, confortati anche dei pareri espressamente negativi dei Comuni di Villa San Giovanni e Messina e delle Città metropolitane interessate. “Dopo questa ennesima bocciatura - affermano, tra gli altri, Italia Nostra, Legambiente e Wwf - non si dovrebbe più dare credito a Stretto di Messina SpA e al General Contractor Eurolink (capeggiato da Webuild) ma ora chi Sta dilapidando risorse pubbliche deve provare a integrare per la seconda volta (come fecero tra il 2011 e il 2012) il cosiddetto Pd, consentendo al pubblico interessato di fare, come avvenne 12 anni fa, Osservazioni sulla documentazione che verrà prodotta ex novo per consentire il giudizio di Valutazione di Impatto Ambientale e contestuale Valutazione di Incidenza sulle aree tutelate dalla UE”.

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"Le pesanti richieste di integrazione della Ctvia, a cui si affianca anche uno striminzito (5 pagine) e scandaloso parere favorevole del Ministero della Cultura - prosegue una nota - si aggiungono alla demolizione del progetto contenuta nelle 534 le pagine di contestazioni e controdeduzioni delle Osservazioni redatte da un gruppo di lavoro di 38 esperti, tra cui 12 sono i docenti nelle diverse materie ambientali di 9 diversi atenei (Università di Firenze, Napoli, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Roma La Sapienza, Torino, IUAV di Venezia, Politecnico di Milano), inviate l’11 aprile scorso dalle associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, MAN e WWF) e dai comitati cittadini messinesi (Associazione “Invece del ponte” e “No Ponte Capo Peloro”) nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale-Via".  

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“Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Salvini vada a più miti consigli sul ponte sullo Stretto di Messina. Come Ministro e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, difenda l’interesse pubblico e eviti l’abbraccio soffocante e inconcludente con SdM SpA e Eurolink. Come capo della Lega, ripieghi la bandiera elettorale del ponte, sventolata invano, in vista del voto per le europee dell’8-9 giugno”, dicono associazioni e comitati che rilevano "come si stiano prendendo cinicamente in giro i cittadini, a cominciare da coloro che dovrebbero essere espropriati delle proprie case e dei propri terreni". "La battuta d’arresto della Conferenza di Servizi - concludono associazioni e comitati - è un passo falso da parte di chi ha voluto imprimere un’accelerazione ingiustificata alle procedure autorizzative. Si interrompa il gioco perverso che ha consentito al General Contractor Eurolink di incassare gran parte di quei 312 milioni di euro, spesi nel solo periodo 1981-2013 dalla Stretto di Messina SpA in studi e progettazioni, e i 26 milioni di euro per la realizzazione dell’inutile bretella ferroviaria di Cannitello. Basta usare lo Stato come un bancomat. Finiamola con questo scandalo che sta già interessando la magistratura".

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