Porto Catanzaro, altro che turismo! Le barche charter senza posto e anche multate: "Fateci lavorare"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Porto Catanzaro, altro che turismo! Le barche charter senza posto e anche multate: "Fateci lavorare"
Il porto di Catanzaro
  21 marzo 2024 18:44

di GABRIELE RUBINO

Un'intera area del porto di Catanzaro è nel disordine a causa di inefficiente gestione degli spazi. Una situazione che penalizza le società private di charter, un servizio aggiuntivo che potrebbe accrescere l'offerta turistica nell'infrastruttura del Capoluogo. E, invece, con l'approssimarsi della stagione estiva è tutto precario. Anzi, i titolari delle società hanno subito multe (superiori a mille euro) perché non si sono visti concedere l'autorizzazione all'accosto. Finora inutili i tentativi di mediazione col Comune e con la Capitaneria di Porto. Abbiamo intervistato i rappresentati dell'Ati Charter Nautico Catanzaro. 

Banner

Banner

NEL BANDO DEI PONTILI NESSUN POSTO ASSEGNATO- "Rappresentiamo cinque società di charter che oramai da tre anni operiamo al porto di Catanzaro e due scuole guida che hanno difficoltà a gestire gli esami per carenza di spazi. Da tre anni stiamo provando a risolvere il problema bonariamente con istanze varie al Comune, alla Capitaneria di Porto. Il problema principale è che queste società, che hanno contratto debiti con finanziarie e società di leasing per pagare le imbarcazioni, regolarmente costituite a Catanzaro e che vogliono operare a Catanzaro e non essere costretti a spostarsi in altri porti non hanno posto. Inizialmente si diceva che si sarebbe risolto dal momento dell'aggiudicazione dei pontili, poi ci è stato detto che nel bando non erano stati previsti posti riservati alla società di charter. Da quel momento abbiamo cominciato a ricevere verbali perché non potevamo sostare, ossia le autorizzazioni di accosto".

Banner

MULTE DA OLTRE MILLE EURO SENZA AUTORIZZAZIONE ALL'ACCOSTO- Quale altra soluzione avete prospettato: "Abbiamo provato con il pontile riservato alla piccola pesca. Da quanto abbiamo appreso le barche autorizzate sarebbero solo cinque, mentre le altre sarebbero abusive. E di questo ne sono a conoscenza sia al Comune e sia alla Capitaneria di Porto. Avevamo semplicemente chiesto la rimozione delle barche abusive affinché con le nostre potessimo attraccare, per due mesi nella stagione estiva, senza litigare con nessuno. Come dicevamo le società sono state destinatarie di verbali da 1.032 euro". E le altre proposte: "Avevamo presentato tre progetti redatti da ingegneri chiedendo l'assegnazione di uno specchio d'acqua pagando, mettendo i pontili sempre a spese nostre, catenario a spese nostre ed esonerando da responsabilità sia il demanio marittimo che la Capitaneria di Porto. Il Comune avrebbe avuto così delle entrate. Nessuna risposta. Avevamo anche chiesto che questi pescherecci non sostassero in parallelo al pontile per creare più posti. Anche in questo caso nessuna risposta. Siamo in prossimità dell'estate, dobbiamo mettere le barche in acqua, fare i lavori per poterle posizionare. I debiti continuano a maturare e quindi abbiamo necessità di poter operare".

PRESENTATE PROPOSTE CON GUADAGNI PER IL COMUNE MA NESSUNA RISPOSTA- "Noi abbiamo necessità, in attesa di tutti i lavori che devono essere fatti, di vederci assegnato un'area all'interno del porto per i charter e la scuola guida affinché si possa esercitare l'attività liberamente e non quasi come se commettessero dei reati. Molte persone che operano nelle vicinanze del porto, bar e ristoranti, sono molto felici per il servizio perché c'è un'affluenza di persone importante nel periodo estivo. Ci assegnassero uno specchio d'acqua dove poter lavorare. Non vedo perché per negligenza o per incompetenza di alcuni soggetti siamo qui a litigare e fare incontri su incontri senza aver risolto il problema". 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner