Indietro non si torna. Il tempo perso ormai è andato. Sono circa "cinque anni", come ha detto il sindaco Sergio Abramo (LEGGI QUI) dal momento in cui era partito l'iter per l'assoggettabilità a VIA del porto di Catanzaro (2015) da parte della Regione a quando (2020) la stessa ha rimesso la competenza in mano al ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare. La procedura quindi ora è incardinata fra Palazzo De Nobili e Roma. Magari si potrà recuperare qualcosa con i lavori, il sindaco ha anticipato che sarà fissato un termine per la conclusione di 18 mesi ma prima occorre ottenere la VIA.
LEGGI QUI LA STORIA DEL PROGETTO DI COMPLETAMENTO DEL PORTO DI CASCIOLINO
Quali sono le principali richieste del ministero. Dagli ultimi carteggi fra Comune e ministero sono sette i punti indicati, di questi tre sono quelli che potrebbero portare via più tempo. Anzitutto, l'attività di caratterizzazione dei fondali. Le ultime sono state eseguite nel 2005. Il Comune nel mese di marzo di quest'anno ha assicurato che la 'campagna' sarà effettuata sia per il bacino portuale e sia per il litorale. Poi ci sono 'i piani di monitoraggio ambientali', ossia gli studi su aria e rumore visto che le opere di completamento del porto di Casciolino sono anche viarie, nelle immediate vicinanze dell'infrastruttura principale. E ancora si dovrà effettuare la biocenosi. Si tratta della mappatura dell'Habitat di pregio e protetto come le praterie di Posidonia oceanica. Solo dopo aver soddisfatto queste e le ulteriori richieste ministeriali il progetto potrà andare avanti.
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