“I lavori di completamento delle opere interne del Porto di Catanzaro sarebbero in una situazione di stallo derivante dalla necessità di acquisire la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). Non spetta certo alla politica stabilire o indicare quali devono essere le procedure previste dalle norme per ottemperare a suddetto adempimento, ma la politica ha il dovere di vigilare e fare tutto ciò che è ad essa delegata al fine di vedere realizzati i progetti sui rispettivi territori. Perciò siamo stati in Regione innumerevoli volte, presso gli uffici preposti, con l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Longo e il consigliere Filippo Mancuso". E' quanto afferma il consigliere comunale Eugenio Riccio.
"Eppure- prosegue-, per quanto riguarda il Porto di Catanzaro, la realizzazione del suo completamento appare ancora troppo lontana, tanto da perdere ormai le speranze se non ci sarà presto una inversione di “rotta”. Siamo anche a conoscenza che il Presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, ha già portato diverse volte la questione all’attenzione del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria".
"Non è possibile che la burocrazia impedisca la costruzione di una opera pubblica, su cui ci sono finanziamenti già stanziati e di cui, alla fine, la proprietà sarà demaniale, quindi pubblica. In verità la questione dibattuta è se l’autorizzazione di Valutazione di impatto Ambientale debba rilasciarla la Regione Calabria o il Ministero dell’Ambiente, anche se è già opinabile che ci sia bisogno di una valutazione di impatto ambientale dato il fatto che il porto esiste da oltre 50 anni. Sarebbe il caso di affrettare tutti gli adempimenti di competenza per non vanificare più di 50 anni di attesa del porto di Catanzaro, in quanto conseguenza del ritardo per il momento è una variazione del cronoprogramma di realizzazione dei lavori, senza dimenticare la possibilità di perdere il finanziamento".
"Quindi, anche nelle more di ottenere la VIA regionale - ripeto, la valutazione di impatto ambientale di un’opera già esistente appare un controsenso - ci si affretti a richiedere quella al Ministero dell’Ambiente. Alla cittadinanza non interessa chi deve o non deve rilasciare l’autorizzazione, interessa vedere realizzata l’opera. E i cittadini - conclude- non possono più aspettare”.
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