Porto di Crotone, Albino Elia (Fenapi): “Non è uno strumento politico ad orologeria, ma una risorsa fondamentale per l'intera area centrale jonica"

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Il presidente Fenapi, Albino Elia, a nome di tutte le aziende associate alla federazione del territorio area centro Calabria, intende tenere alta l’attenzione sui temi più delicati da delineare come impegno reale all'interno di un programma di reale sviluppo per le prossime elezioni regionali.

  23 luglio 2021 19:45

 
 
Il presidente Fenapi, Albino Elia, a nome di tutte le aziende associate alla federazione del territorio area centro Calabria, intende tenere alta l’attenzione sui temi più delicati da delineare come impegno reale all'interno di un programma di reale sviluppo per le prossime elezioni regionali. Evitando qualsivoglia strumentalizzazione politica su temi di sviluppo così importanti come appunto il rilancio dell'area portuale Crotonese, come già pare sia accaduto con "nonchalance" giorni addietro, da parte di un commissari di enti pubblici, che strumentalizzano un progetto pubblico, per il mero e misero fine di sponsorizzare possibili candidature alle future elezioni regionali, invitando persino poteri forti dei palazzi Romani della stessa area politica oggetto di papabile candidatura, ciò per discutere su progetti circoscritti al minimo sindacale e di facciata, dormienti da tempo e tirati puntualmente fuori dal cassetto, al momento opportuno. 
 
 
"Cari associati, cari lettori e cittadini tutti, il porto di Crotone non è secondario a quello di Gioia Tauro, anzi non solo è tendenzialmente più baricentrico e primario ma soprattutto è il naturale porto turistico dell'intera area centrale della Calabria fin dall'antica Magna Graecia, e senza nessun conflitto d'interessi con quello di Gioia come spesso vogliono farci credere essendo quest'ultimo a vocazione commerciale – scrive Elia  – il bacino Crotonese è una risorsa fondamentale non solo per la nostra costa ma per tutta l'area centrale Calabrese. Esso è la meta naturale del corridoio marittimo fin dalle più nobili ed antiche tratte mediterranee, in quanto il si trova in una posizione molto strategica e baricentrica, ed è per questo che deve giocare un ruolo chiave facendosi volano dell'economia locale. 
 
“La contrapposizione fra spiagge e turismo balneare, da una parte, e sviluppo portuale, dall’altra, è vecchia e superata da decenni e smascherata dalle obsolete logiche politichesi clientelari del territorio, dai soliti personaggi noti” i quali non sono stati capaci parole a parte redigere un piano spiagge di regolamentazione (unici in Italia anche su questo).
 
Elia rilancia anche l’ampliamento dello scalo come soluzione per l’erosione. "Oggi – prosegue la nota – con un serio masterplan ed il coinvolgimento delle competenti istituzioni locali, e di privati del settore nautico cantieristico, possiamo pensare ad ampliare e far crescere il porto, facendolo diventare una concreta risorsa per le nostre spiagge e la nostra economia commerciale. Anche Il dragaggio e i lavori di sviluppo e manutenzione portuale possono essere un’opportunità estraendo materiale da impiegare nel ripascimento.
 
Bisogna potenziare quindi l'intero scalo facendolo divenire un polo strategico per lo sviluppo sia industriale a mezzo di cantieristica navale, che turistico, con tratte crocieristiche. Pertanto Elia propone un tavolo tecnico e permanente con tutti gli addetti ai lavori: "Per questo c’è bisogno di far sedere allo stesso tavolo tutte le amministrazioni e i soggetti istituzionalmente competenti e coinvolti partendo proprio dal dialogo con l'area portuale di Gioia Tauro fino alla regione Calabria, ciò per condividere un vero, primo ed unico, progetto comune di lungo periodo. La politica presente e futura deve essere unita e dare segnali chiari, partendo dallo studio e da un’analisi seria coinvolgendo anche professionisti e imprenditori del settore navale pronti a scommettere sul nostro territorio, e non "archistar" che progettano moschee. Gli operatori economici, i soggetti che li rappresentano e tutte le istituzioni devono essere uniti per realizzare investimenti importanti sul porto Crotonese, fin da subito per un reale e concreto rilancio della costa. Senza la becera e consueta strumentalizzazione politica da strapazzo. 

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