Assunzioni Sanità, per ora "493 unità": i numeri stretti del piano dei commissari Cotticelli e Crocco

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Medici in corsia
  27 febbraio 2020 10:58

di GABRIELE RUBINO

Nuova puntata della telenovela delle assunzioni della sanità calabrese. Ieri, è stato finalmente reso noto il Programma Operativo (PO) 2019-21, il documento che disegna il futuro da qui fino al 2021. Se per il governo nazionale c'è il Documento di Economia e di Finanza (Def) e poi la la conseguente Legge di Bilancio, per i commissari della Sanità c'è il PO e poi i successivi decreti di attuazione. 

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Il capitolo dedicato al personale da un lato lascia traccia di alcuni numeri, dall'altro però non risolve alcuni interrogativi aperti. Partiamo dalle risposte. Rispetto alle "manovre" previste per il rientro dal disavanzo nel 2020-21, la voce del personale è una delle poche date in aumento. Di 13,2 milioni nel 2020 e di ulteriori 13,2 milioni nell'anno successivo. "Tale variazione - si legge nel Programma Operativo-, consente di aumentare la consistenza del personale di 493 unità". Dalla tabella si capisce che si tratta di 120 unità della dirigenza e di 373 del comparto.

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Prima di elaborare questo numero, il documento firmato dal commissario Saverio Cotticelli e dal sub-commissario Maria Crocco, richiama il Dca 192 del 2019. Il famoso decreto che ha fissato la metodologia per il calcolo dei fabbisogni delle quattro aziende ospedaliere e delle cinque Asp calabresi. Ciascun ente scrive nelle tabelle di quante e di quali figure ha bisogno. La procedura, che dovrebbe ultimarsi nelle prossime settimane, è sempre e comunque ancorata alla coerenza dei tetti di spesa assegnati dalla struttura commissariale che infatti "valida" le proposte delle aziende. Tuttavia se rimangono questi (del Programma Operativo) i numeri su scala regionale, sicuramente i fabbisogni proposti dalle singole aziende ospedaliere e dalle singole  Asp saranno "sovradimensionati". Peraltro non è del tutto chiaro se le 493 unità del 2020 siano da contabilizzare al di fuori delle 429 previste dal Dca 135/2019, che prevedeva assunzioni "non nuove" (ma già autorizzate da Scura e non validate dal Tavolo), tuttora non completate dalle aziende. Potrebbe anche esserci coincidenza.

Come detto, il documento di programmazione non fornisce tutti i chiarimenti. Se non altro ammette che la spesa del personale non è certo il problema del disavanzo sanitario calabrese, visto che rispetto al tetto massimo di spesa (quella del 2004 -1,4%) si è sotto di 130 milioni. Il PO lascia una finestra aperta: "La Regione intende definire un primo budget per le assunzioni finalizzato a reintegrare gli organici delle aziende che mostrano il più ampio differenziale tra il valore 2004 e il valore del IV trimestre 2019". Fatta eccezione per l'ospedale di Reggio Calabria e per Mater Domini (che era tutt'altra cosa rispetto a cosa è oggi), tutte le aziende sono vistosamente sotto e quindi con necessità di assumere. Per stessa ammissione dei commissari, dal 2016 ad oggi, il personale si è ridotto di 643 unità e addirittura di 3.343 dall'inizio del Piano di Rientro. 

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