Coronavirus. Come la struttura sanitaria di Chiaravalle può diventare una bomba ad orologeria: effettuati 115 tamponi

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La "Domus Aurea", casa di riposo a Chiaravalle Centrale
  25 marzo 2020 16:22

di TERESA ALOI

La struttura ora è chiusa. Dopo il primo caso di positività al Covid 19 (LEGGI QUI) all'interno della Domus Aurea, la casa di cura a Chiaravalle, centro del Soveratese, l'Unità di crisi sanitaria sta effettuando i tamponi a ospiti e dipendenti.  Centoquindici le persone sottoposte ad esame: 67 ospiti e 48 dipendenti che arrivano da tutta la provincia, da Squillace a Vallefiorita, da Centrache a Cenadi, Cardinale a Soverato superiore.

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Il contagio, il primo, pare sia avvenuto attraverso un'infermiera di Serra San Bruno (il sesto comune blindato dal presidente della regione Santelli così come avvenuto già per Montebello Jonico (RC), San Lucido (CS), Cutro (KR), Rogliano (CS) e Santo Stefano di Rogliano (CS)).che presta servizio nella struttura.

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Una donna che, l'8 marzo  sembra abbia  festeggiato in un locale  la "Festa delle donne". Ed è a lei che domenica scorsa il Dipartimento  Igiene di Vibo Valentia, evidentemente dopo aver ricostruito i contatti, ha comunicato di mettersi in quarantena. 

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Lunedì, appena 24 ore dopo, le prime avvisaglie nella struttura: i pazienti si ritrovano con la febbre, sarebbero già una ventina,  così come quattro operatori  - due di Chiaravalle, due di Serra san Bruno - , l'infermiera è a casa , mentre l'anziana, risultata nella scorsa notte positiva al coronavirus, viene trasferita all'ospedale Pugliese di Catanzaro.  

Intanto, tutte le famiglie dei dipendenti che lavorano presso la struttura sono già state allertate e poste in quarantena cautelativa.

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