Coronavirus. Il personale per l'emergenza: tutti i numeri calabresi. Ma chi assume e non cura i pazienti Covid commette "danno erariale"

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Sanità 3
  02 aprile 2020 10:16

di GABRIELE RUBINO

La palla ora passa alle aziende ospedaliere e alle aziende sanitarie provinciali. E' stata inviata ieri la nota con cui il dipartimento di Tutela della Salute della Regione Calabria autorizza le assunzioni per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Le tabelle sono state spedite separatamente di direttori generali ed ai commissari straodinari. I numeri cumulativi di massima sono i seguenti: 200 medici, di cui 70 andranno nelle Terapie Intensive e 130 nei reparti di Pneumologia e Malattie infettive degli ospedali. Saranno reclutati - con le forme previste dal decreto legge n.14 del 9 marzo (il decreto sanità sul Covid)-  gli specialisti, gli specializzandi e i medici laureati che hanno presentato domanda all'avviso regionale delle settimane scorse. Tenendo conto delle priorità indicate dagli interessati e dalla soglia consentita dalla Regione le aziende possono cominciare a chiamarli. I rapporti sono a tempo determinato per 6 mesi. Stesso limite temporale per i 400 infermieri, i circa 150 operatori socio-sanitari, i 10 biologi e i 30 tecnici (di Laboratorio e di Radiologia) che fanno parte del pacchetto complessivo "anti-Covid" della sanità calabrese, per cui - a differenza dei medici- si scorreranno le graduatorie vigenti. In prevalenza le destinazioni del personale saranno i 4 Hub: i due ospedali di Catanzaro (Pugliese e Mater Domini), il Gom di Reggio Calabria e l'Annunziata di Cosenza. La Fase 1 contempla di dare priorità ai ricoveri, per chi ne ha necessità, nei grandi ospedali, più attrezzati per assistere i contagiati rispetto agli spoke. Infatti fra i circa 70 medici individuati per rinforzare le Terapie Intensive, rispettivamente 12 e 12 toccano al Pugliese e Mater Domini ed un'altra decina a testa al Gom e all'Annunziata. 

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L'AMMONIMENTO: "CHI ASSUME MA NON CURA PAZIENTI COVID, RISPONDE DI DANNO ERARIALE"- Complessivamente la spesa che il ministero della Salute ha concesso alla Calabria 21 milioni di euro per le assunzioni straordinarie. Le autorizzazioni appena concesse valgono circa 18 milioni, la restante parte dovrebbe essere finalizzate a fare entrare in funzione le Usca (Unità speciali di continuità assistenza, per le visite anche a domicilio dei pazienti Covid) di recente istituzione. Oramai la sanità tiene una contabilità separata per il Covid-19. Ci sono da fare delle precisazioni però. Nelle tabelle inviate alle singole aziende c'è un "alert" ben preciso. Mentre il personale assunto nelle Terapie Intensive (per la fisiologia del reparto) è destinato a trattare sia pazienti Covid e sia no Covid, tutti gli altri hanno l'obbligo di assistenza dei contagiati. Infatti, in una nota sotto le tabelle inviate ieri si legge come il reclutamento: "Deve essere esclusivamente finalizzato all'assistenza di pazienti affetti da Covid-19 nelle diverse fasi evolutive della patologia. Qualora elementi tecnici e/o organizzativi non consentano il ricovero a detti pazienti, il reclutamento non dovrà essere attivato. Eventuali attività di reclutamento finalizzate a funzioni diverse dall'assistenza a pazienti Covid-19 rappresenterebbero un inappropriato utilizzo delle risorse un un momento in cui l'uso deve essere efficace ed efficiente, motivo per cui configura danno erariale. Le relative prestazioni che saranno comprovate dagli specifici DRG, in assenza dei quali le procedure di reclutamento stesso saranno oggetto di specifica contestazione". Tradotto: gli ospedali che intendano approfittare dell'emergenza in atto per reclutare personale extra per tappare altri buchi, non trattando pazienti Covid, saranno "perseguiti". Chi assume e poi rifiuta pazienti infetti (ultima cosa già avvenuta con il caso della Rsa di Chiaravalle) ne risponderà.

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LA SITUAZIONE DEI POSTI LETTO AGGIUNTIVI- Il piano regionale sulle assunzioni cammina di pari passo all'arrivo dei macchinari e delle attrezzature necessarie per attivare i posti letto aggiuntivi nei reparti "caldi". Nelle Rianimazioni si partiva da una base pre-Covid di 106 posti letto attivati. In programma c'è di arrivare a 213. Finora ne sono stati attivati 53. Nei reparti di Pneumologia si partiva da 61 posti letto di base con l'aspettativa di arrivare a 126. Dei 65 posti letto aggiuntivi previsti ne sono stati attivati 20. Nei reparti di Malattie Infettive si partiva da 64 posti letto con l'intenzione di arrivare a 124. In questo ultimo caso, il numero dei posti aggiuntivi attivati è in evoluzione. Molto dipende dall'organizzazione del Policlinico Mater Domini che, dovendo accogliere molti pazienti della Rsa di Chiaravalle (una quota minore è andata al Pugliese) dovrà accelerare i tempi del riassetto dei padiglioni in accordo con l'università. 

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