Coronavirus. L'appello dei commercianti di Catanzaro spedito al sindaco Abramo: "Intervenga su fitti e tributi"

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images Coronavirus. L'appello dei commercianti di Catanzaro spedito al sindaco Abramo: "Intervenga su fitti e tributi"

  13 marzo 2020 20:12

L'sos lanciato mercoledì scorso dai commercianti di Catanzaro che, ancora prima del Decreto, avevano deciso di abbassare le saracinesche "per rispondere all'esigenza di tutela della salute pubblica", è stato spedito oggi all'indirizzo del sindaco, Sergio Abramo.

Si tratta di circa cinquanta operatori economici, che chiedono al primo cittadino un intervento a loro tutela dal punto di vista fiscale, per far sì che a fine emergenza quelle saracinesche si possano rialzare, restituendo speranze anche al futuro del commercio cittadino.

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In calce alla lettera le firme dei titolari dei negozi coinvolti (Gioielleria Granato, Dominique Boutique, Gioia Abbigliamento, Colazione da Tiffany, Artsan, Savoir faire, Blue Sand, Wycon, Bar Anna 70, Rama Lila, Arcade, Coin Casa, Mia Make Up, Micky Mouse, Loft, Ghirò, Noi Due Boutique, Tally Weijl, Panarea, Paul & Shark, Modè, Belpy, Ciak, I Vinattieri, Il Cioccolatino, Charme Parfums, Voci Gioielleria, Emporio 88, GOODIES, Wind Tre C.so Mazzini, Wind Tre Via Daniele, Maelle Pelletteria, Lui e Lei Calzature, THUN, C.so Mazzini 72, Italico Gioielli, L'Opera Ristorante, Green, Undercolors of Benetton, Panarea 45, Doppio Zero Pizzeria, Dea Bimbi, Bar dell'Angolo, Surgelhouse, Clem Solution, Em Solution, Antichi Tessitori, Brunk Cartolibreria, The Garderobe, Mangianotte Ristorante, Iuli Gioielleria, QUORE, Ago e Filo, Teti Abbigliamento e Overlook Parrucchieri).

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Di seguito la lettera aperta pubblicata l'11 marzo scorso e spedita oggi al vaglio del sindaco, Sergio Abramo

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Egregio sig. Sindaco,

chi le scrive è un gruppo di commercianti del centro storico della Sua amata città, quel centro storico che lotta disperatamente per riaffermare il proprio diritto ad esistere e resistere, che cerca di reggere l'urto della concorrenza con i giganti della grande distribuzione, che deve adeguarsi ad ordinanze che impattano pesantemente sulla clientela.

Non siamo un grande gruppo con alle spalle milioni di euro di capitale e centinaia di dipendenti, per il quale i clienti sono solo numeri da trasformare in utile di bilancio, siamo singole persone, piccoli sognatori che hanno deciso di scommettere sulla nostra Catanzaro e vivere il rapporto con la città in modo più umano, quasi familiare.

Siamo quelli che la mattina danno vita al corso, entrano per primi nei bar a prendere il caffè, accendono le vetrine, accolgono col sorriso i passanti, danno informazioni ai forestieri o gli indicano la posizione della gettoniera per i ticket delle strisce blu. Il nostro modo di fare commercio guarda anche, ma non solo, al profitto, valorizza il lato umano, il cliente non resta solo uno scontrino.

Questa impostazione ci ha indotto a prendere in questo momento serio e delicato decisioni sofferte ma responsabili, a tutela della salute pubblica, della clientela, di noi stessi e dei nostri cari. Le nostre attività rimarranno chiuse per qualche giorno, è il nostro contributo alla guerra contro questo nemico infido e subdolo che si è insinuato nelle nostre vite e nella nostra quotidianità stravolgendo le abitudini.

Il corso forse sarà un pò più vuoto e triste, ma almeno diminuiranno le occasioni di contagio. Ma alla fine sig. Sindaco, quando riapriremo, ci troveremo di fronte a contratti da onorare, tributi da versare e canoni da pagare. Per questo Le chiediamo, in maniera accorata, sulla scorta di ciò che accade in ambito più generale, di farsi promotore di una moratoria dei canoni di locazione e dei tributi comunali, di concerto con le associazioni dei proprietari e l'amministrazione comunale.

Sarebbe per noi una piccola boccata d'ossigeno e insieme un simbolico gesto di riconoscimento al nostro responsabile sacrificio.

 

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