di TERESA ALOI
Tredici giorni di silenzio. Di Massimo Torregrossa, 51 anni, di Catanzaro ma originario di Aversa, non si hanno ancora notizie. E la preoccupazione cresce. La famiglia, continua ad affidare a Facebook gli appelli affinché l'uomo torni presto a casa.
"Massimo siamo qui in attesa di tue notizie. Abbiamo mobilizzato mezzo mondo e contattato tante persone con la speranza che qualcuno ci dicesse "Massimo e' qui con me", ma purtroppo i giorni passano inesorabili e l'ansia e la paura sale e i tuoi genitori sono devastati. E tutti noi nell'angoscia. Ti prego, ti supplico, fatti sentire anche solo con un messaggio. Non ci interessa quello che è successo, vogliamo solo ritrovarti. TI PREGO MASSIMO TORNA DA NOI".
Nel post della sorella traspare paura, soprattutto la tanta voglia di riabbracciare il fratello adorato.
L’ultimo sms, inviato ai colleghi di Fondazione Betania, è datato martedì 13 agosto. Non vedendolo arrivare, tutti si erano preoccupati a tal punto da insistere più di una volta sul suo telefonino. Muto, squillava a vuoto. Una, due, tre volte. Dopo qualche ora, nella tarda mattinata, quell’sms: “Non sto bene, non vengo al lavoro oggi”. Poche parole che, tuttavia, avevano rassicurato i colleghi.
Poi il nulla. Tranne il ritrovamento della sua auto, un’Alfa Romeo 147, nel piazzale del Benny hotel.
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