Giro di prostituzione nel Catanzarese. Poliziotto e odontotecnico, due insospettabili a gestire la macchina del sesso

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Foto di archivio
  11 marzo 2020 14:37

di EDOARDO CORASANITI

“Coinvolto in prima persona e dietro compenso nell’organizzazione di scambi di coppia in locali priveè ovvero in altri luoghi”. Oltre 20 pagine di ordinanza di custodia cautelare in cui vengono tratteggiate le presunte responsabilità di Francesco Bagnato, assistente capo coordinatore della Polizia di Stato, indagato e finito ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione nell’ambito dell’operazione eseguita questa mattina dalla Polizia e della Procura della Repubblica di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri (LEGGI QUI).  

A mettere in ordine i fatti è il Giudice dell’indagine preliminare, Teresa Guerrieri, che dopo aver letto le carte e studiato la pratica ha rassegnato le proprie conclusioni: "Non può non rilevarsi come “Bagnato e Antonio Fratto, odontotecnico, abbiano organizzato, congiuntamente e disgiuntamente, in modo professionale e parallelo rispetto alle proprie attività lavorative, lo sfruttamento della prostituzione di donne bisognose di guadagni”.  Argomentazioni che per il Gip portano all'applicazione degli arresti domiciliari per entrambi: “Misura che inibendo i liberi spostamenti dei cautelati risulta senz’altro idonea a salvaguardare il delineato quadro cautelare, scrive il giudice investito a decidere sull'eventuale misura cautelare da destinare.  

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Quello che viene fuori (e che dovrà trovare una traduzione sul piano probatorio nell’eventuale processo) è come Bagnato contribuisse al sostentamento delle ragazze e delle loro attività. Di fatto, sembrerebbe che il poliziotto reperisse alloggi idonei alle giovani donne per poter consentire alle stesse d’incontrare i clienti.  

Inoltre, le accuse riferiscono anche della suddivisione degli incassi delle attività di prostituzione per le quali lui stesso si sarebbe adoperato nel selezionare i clienti.

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E’ il Gip a ricapitolare il metodo.

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Bagnato, noto all’ambiente degli “scambisti” con il nome di Antonio, viene contattato dopo aver pubblicato su siti d’incontri (Bakeka) il suo numero di telefono. In queste conversazioni, nonostante dimostri disponibilità a prestazioni sessuali insieme alla donna di cui favorirebbe la prostituzione, tuttavia quasi sempre il cliente intende avere rapporti singoli con la prostituta, a cui chiede la remunerazione. E’ Bagnato a indicare il prezzo delle prestazioni (variabile anche in ragione della tipologia di prestazioni richieste) ed il luogo dove poter incontrare la donna. Tra l’altro sembrerebbe che il poliziotto abbia nella propria disponibilità appartamenti (a Soverato, Gizzeria, Catanzaro), le cui chiavi sono a disposizione di donne che esercitano le attività sessuali e che, utilizzato l’appartamento, lasciano il denaro destinato al Bagnato.

COSA ACCADE ORA.

Bagnato, come Fratto, è agli arresti domiciliari e dovrà attendere nuovi esiti giudiziari, a partire dalla prima possibilità che gli si presenta, la presentazione di Riesame al Tribunale della Libertà. In quella fase, difeso dall’avvocato Giampiero Mellea, potrà fare leva sulle esigenze cautelari e sui gravi indizi di colpevolezza per ottenere una misura più blanda o sperare nell’annullamento dell’ordinanza che lo costringe al restringimento della libertà personale.  

LEGGI ANCHE QUI. Giro di prostituzione e matrimoni combinati: il ruolo di "Rosa" che faceva da tramite con i cinesi

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