I numeri dell'accordo sulle assunzioni a tempo indeterminato al "Pugliese". I precari "prorogati" dal Covid (e Zuccatelli)

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images I numeri dell'accordo sulle assunzioni a tempo indeterminato al "Pugliese". I precari "prorogati" dal Covid (e Zuccatelli)
L'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro

Sono 206 le assunzioni a tempo indeterminato concordate con i sindacati fra stabilizzazioni e scorrimento delle graduatorie. 78 i precari non hanno i requisiti per la conversione del contratto, ma saranno prorogati per altri 5 mesi come "effetto collaterale" dell'emergenza

  12 maggio 2020 02:53

di GABRIELE RUBINO

Il piano delle assunzioni congegnato nelle settimane scorse dall'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio si era posto un obiettivo: chiudere definitivamente la saga dei precari. Non sarà così. A fronte di circa duecento assunzioni a tempo indeterminato, resterà un contingente di circa ottanta unità a tempo determinato. La volontà del commissario Giuseppe Zuccatelli di "non mandare nessuno a casa" ha prevalso finanche sul parere della Funzione Pubblica (LEGGI QUI) che ha negato la possibilità di stabilizzare i precari che maturano il requisito dei 36 mesi al 31 dicembre 2020. Sfruttando l'emergenza Covid (lo avevamo anticipato LEGGI QUI) saranno salvati con una proroga di altri 5 mesi.

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L'ACCORDO CON I SINDACATI: CHI SARA' ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO- I numeri sono quasi definiti. Passati al setaccio durante un confronto fra il direttore amministrativo del "Pugliese", Antonio Mantella, e le sigle sindacali - salvo piccoli accorgimenti- saranno deliberati ufficialmente nelle prossime ore. Le assunzioni a tempo indeterminato saranno 206. Si sommeranno, con questa priorità, gli stabilizzabili con il requisito dei 36 mesi al 31 dicembre 2019 (come confermato dalla Funzione Pubblica, per un totale di 49 unità) e poi gli idonei. Su 106 infermieri: 37 stabilizzandi, 69 scorrimento graduatorie; su 44 Oss: 2 stabilizzandi e il resto dalle graduatorie; su 4 ostetriche: 2 stabilizzande in servizio e 2 ripescate dopo essere state licenziate a settembre dell'anno scorso per il raggiungimento del limite dei 48 mesi, ma con il requisito del 31 dicembre 2019; su 18 tecnici: 2 stabilizzandi e 16 idonei, di cui 14 di laboratorio e 1 perfusionista e 1 audiometrista; su 34 dirigenti medici (e non): 4 stabilizzandi, 2 vincitori di concorso e 28 nuove assunzioni.

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I PRECARI NON STABILIZZABILI RESTERANNO ALTRI 5 MESI- Sono invece 78 le unità che non possono essere stabilizzate, stando all'interpretazione della Funzione Pubblica. Un numero lievitato dopo la ricognizione delle numerose "sostituzioni" venute a galla dopo una più attenta ricognizione del personale. Nel dettaglio si tratta di 59 infermieri, 10 Oss, 2 ostetriche, 1 tecnico, 4 biologi e 2 medici. Nel verbale redatto con i sindacati viene esclusa la possibilità di "congelare" i posti a disposizione a tempo indeterminato. Tuttavia è stato concordato che "ove intervengano mutamenti normativi che posticipino il termine per la maturazione del requisito dell’anzianità di servizio, le parti concordano che l’Azienda - si legge nel documento- avanzerà richiesta ai competenti organi regionali per l’autorizzazione all’assunzione in deroga del personale interessato, che si stima in circa 40 unità". Insomma se interverrà il legislatore nazionale la partita potrebbe cambiare. Per il momento hanno una finestra di altri 5 mesi in cui sperare. "Tale prolungamento risulta infatti necessario al fine di assicurare i L.E.A. connessi all’emergenza COVID - anche in vista dell’imminente riapertura dell’attività programmata, ambulatoriale e di ricovero - e garantire la continuità assistenziale nel rispetto del giusto orario di lavoro consentendo la fruizione delle ferie, diritto irrinunciabile ed insopprimibile, che sono state sospese a causa della peculiare situazione emergenziale". Sono i primi "precari Covid indiretti", non assunti direttamente per l'emergenza ma per far rifiatare le prime linee.

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