Il terremoto "segna" i volti della gente. In Presila si sceglie di trascorrere la notte per strada (VIDEO)

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images Il terremoto "segna" i volti della gente. In Presila si sceglie di trascorrere la notte per strada (VIDEO)
Terremoto Sorbo San Basile: molti cittadini trascorrono la notte fuori casa
  03 febbraio 2020 17:42

di TERESA ALOI e FRANCESCA  FROIO

Chi arriva a piedi. Chi in auto.  Chi tenendo per mano i suoi bambini. Chi, ancora, il proprio cane.  Lo sguardo però accomuna tutti. Ed è uno  sguardo triste, pieno di paura, di interrogativi. 

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Quel  senso di angoscia che da  giorni  - era il 17 gennaio scorso - pervade la popolazione della Presila catanzarese scossa da uno sciame sismico (LEGGI QUI) che al momento non conosce sosta, è come se  fosse dipinto sui  loro volti. Gli occhi sono fissi sui telefonini per rassicurare le persone care e per controllare il sito dell'Istituto nazionale geofisica e Vulcanologia, nella speranza di non vedere apparire il nome del proprio  paese nella lista degli ultimi terremoti. 

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Solo la voce di un bambino che vorrebbe giocare su uno scivolo, nonostante l'ora tarda distoglie per qualche minuto i pensieri.

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E' stata l'ennesima notte di paura  nella Presila quella appena trascorsa, per chi ha abbandonato  la propria casa  preferendo "vivere"  all'aperto. 

Ad Albi, epicentro del sisma,  la gente è scossa. Di stare in casa proprio non se ne ha voglia e poco importa se sia di giorno o notte: la cosa importante è stare insieme. Per condividere la paura. Per cercare disperatamente parole di conforto. 

 

 

La paura è tanta: l'ultimo terremoto che la gente ricorda è stato quello a metà degli anni 80. Poi, nulla. 

Un evento nuovo, dunque, così come sottolinea lo stesso sindaco di Albi, Salvatore Ricca, che invita  i suoi cittadini a mantenere la calma.

 

 

A Sorbo Basile,  ci si incontra fuori.

 

Le parole che si rincorrono sono per tutti le stesse: terremoto, sicurezza, scossa. Il sindaco, Enzo Nania, ha chiuso le scuole. "Per precauzione" ammette  ricordando che "domani abbiamo una  riunione con tutti i sindaci per capire come comportarsi nei prossimi giorni, perché, se la situazione resta quella attuale, è necessario intervenire per evitare che le scuole restino chiuse per troppo tempo".  Intanto rassicura "con serenità e determinazione" ricordando il lavoro delle Associazioni presenti sul territorio.

Un copione che si ripete a Taverna.  "Non ci sono danni agli edifici pubblici - spiega il sindaco Sebastiano Tarantino -  e per quanto riguarda le strutture private non sono arrivate segnalazioni". Eppure i cittadini hanno preferito lasciare i propri appartamenti e ritrovarsi fuori. Forse per quel senso di comunità che, a volte, ti rassicura. 

Troppe le scosse e troppo vicine - una decina in poche ore - a tal punto che circa 250 persone hanno affollato  il campo sportivo,  la zona Pip (nella parte alta del paese)  e  località Santa Andrea. Tutte aree sgombre da fabbricati. Il sindaco è rimasto con loro fino alle 2 di notte. Ha aperto gli spogliatoi e i servizi igienici del campo sportivo illuminando a giorno tutta l'area. 

 

 

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