L'editoriale/ Sulla ubicazione del Centro Covid una parte del Pd "canta vittoria". Nel partito le manovre di uno zoccolo duro che prova a costruire il futuro

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Villa Bianca a Mater Domini
  16 maggio 2020 21:28

di ENZO COSENTINO

Anzitutto le mie scuse per la lungaggine di questo editoriale!

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Risolta, dunque, la vicenda della ubicazione del Centro Covid 19. Niente Villa Bianca: è stata questa la decisione assunta dal Commissario Zuccatelli che, evidentemente, ha pieni poteri per farlo. La sua è stata l’ultima parola per mettere a tacere altre “bocche” che, invece, avevano fatto pressioni (soprattutto politicizzate) perché il Centro fosse ubicato in una ala del corpo del Policlinico Universitario di Mater Domini. Attorno a questa scelta, fondamentale per un potenziamento dell’assetto logistico della sanità, per dirla in termini appunto politici, è prevalsa la tesi cavalcata dal centro sinistra (più sinistra che centro), così i desiderata del centro destra sono tornati, anzi non sarebbero mai usciti, nel cassetto. Una parte del Pd catanzarese - quella che sul problema ha fatto più pressione mediatica e social, quando si paventò che l’ago della bussola politica potesse puntare sulla struttura di Mater Domini- si dice soddisfatta ed agita la bandierina del suo partito. Per carità la scelta adottata potrebbe risultare nel tempo razionale e migliorativa del sistema sanitario sul nostro territorio. Ma quando c’è di mezzo la politica, un minimo di dubbio all’opinione pubblica deve essere concesso. Adesso la partita “Villa Bianca” si sposta su altro “tavolo” di trattative per la sua riconversione. Senza perdite di tempo se veramente arriverà la pioggia di milioni di euro prevista (ma oramai anche le previsioni…meteo fanno acqua, tanto è mutevole la natura) dal decreto che dovrebbe rilanciare il futuro della sanità calabrese. A Catanzaro, Capoluogo di regione, le istituzioni coinvolte ripartono a spron battuto per realizzare un progetto di per sé ambizioso: quello della riunificazione fra le due realtà ospedaliere- il Pugliese-Ciaccio e il Policlinico Universitario. Non si escludono coup de théâtre.

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Tornando alla soddisfazione espressa da una parte del PD, quella che sembra sia ora lo zoccolo duro del partito a Catanzaro, si possono fare anche delle considerazioni per un futuribile politico dello stesso partito. Un partito che prima ancora della tempesta virale era alla ricerca di un riassetto. Ma senza trovarlo forse per un fisiologico depauperamento delle sue risorse umane. Tanto è vero che nel Capoluogo di regione non è stato possibile arrivare ad una democratica costituzione di un coordinamento cittadino fra i circoli. Un gruppo di circoli ora avrebbe preso in mano le redini. Per fare cosa? Sicuramente uscire dalla fregola polemica sui problemi cittadini con la contrapposizione con il centrodestra e con il Sindaco Abramo. Appena si allenterà la paura dei contagi da coronavirus, avviare la stagione dei programmi (possibilmente concreti) per far capire quale sarà la strada da intraprendere per la prossima scalata a Palazzo de Nobili. Dove attualmente sia pure tra alterne vicende il centrodestra – Abramo sempre più forte- governa. Ecco la domanda affatto provocatoria al tutto il Pd: quale sarà la sua nuova stagione politica nel Capoluogo. Ma è interessante anche spostare la domanda: e in Calabria?

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