'Ndrangheta. L'avvocato Claudia Conidi ricorda Simone Canale, il pentito che conosceva interi brani di classici greci e latini a memoria

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images 'Ndrangheta. L'avvocato Claudia Conidi ricorda Simone Canale, il pentito che conosceva interi brani di classici greci e latini a memoria
L'avvocato Maria Claudia Conidi
  23 ottobre 2020 23:57

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dell'avvocato Claudia Conidi, in ricordo del collaboratore di giustizia calabrese Simone Canale, morto a Biella questa mattina (LEGGI QUI. 'Ndrangheta. Il pentito Simone Canale morto a Biella. L'avvocato Conidi denuncia: "Si sentiva in pericolo")

di CLAUDIA CONIDI

Banner

Ho conosciuto Simone Canale nel carcere di Monza. Era disperato, aveva collaborato fattivamente, facendo rinvenire un arsenale di armi nel cimitero di Sinopoli, ma ancora aveva problemi con la protezione. Alcuni suoi familiari (una sorella e per giunta  incinta) era fuori programma e lui stava in carcere in attesa di definire la sua posizione in veste di collaboratore di giustizia. Gli promisi che a breve tutto si sarebbe risolto e dopo non pochi salti  mortali sistemammo la sua situazione. 

Banner

Uscì in località protetta e andò sotto protezione unitamente ad alcuni familiari tutt'oggi in programma. La sua vita però rimase travagliata da molteplici fattori. Una storia d'amore forse sbagliata o intervenuta in un momento sbagliato, solitudine, disadattabilità, legata al trascorrere del tempo, forse un pò troppo in carcere. Catapultato in terra "promessa" protetta dallo Stato, non ha saputo trovare la sua nuova dimensione.

Banner

Simone Canale

Troppe difficoltà, ritardi, delusioni, restrizioni, rischi. Alla fine opta per fuori uscire volontariamente dal programma di protezione. Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio, mi diceva.

Questo sul suo profilo Whatsapp ancora adesso, ultimo messaggio di qualche giorno fa per comunicargli un rinvio  del suo processo dinanzi al GUP di RC per 416 bis. Varie deposizioni quale testimone assistito, ultima il processo Gotha a RC, ma comunque sempre a disposizione dell' AG.

Sensibile e intelligentissimo, conosceva interi brani di classici greci e latini a memoria. Una mente. Se n'è andato così, senza rumore, nel silenzio della sua stanza. Oggi ho richiesto esame autoptico, perchè non mi piace credere che un ragazzo come Simone se ne sia andato così, senza alcuna ragione legata a problemi di salute. Vorrei tanto sbagliarmi, spero che si appuri la causa naturale del decesso. O forse il PM non riterrà neanche indispensabile l'autopsia. Per me atto dovuto a Simone quale ultima "attenzione" al suo corpo stanco e ormai vuoto di lui. 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner