Report Arpacal sulla Centrale Edison di Simeri: particolato e ozono hanno superato gli indici

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images Report Arpacal sulla Centrale Edison di Simeri: particolato e ozono hanno superato gli indici

  22 aprile 2020 14:15

di PAOLO CRISTOFARO

UN REPORT PER L'ARIA E LE ANOMALIE RIPORTATE

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Due centraline nelle aree denominate "Pietropaolo" e "Apostello", nel Comune di Simieri Crichi, col compito di studiare i valori dell'aria e metereologici valutando l'impatto della Centrale Edison della zona. E' stato pubblicato oggi il report dell'Arpacal relativo allo studio dei dati registrati dalle due postazioni. Il report indica, sostanzialmente, nonostante i dati emersi non violino ancora alcuna normativa in materia di tutela ambientale, il superamento delle soglie di particolato atmosferico (PM10) e Ozono (O3) nell'aria.

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L'INSTALLAZIONE DELLE CENTRALINE

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"In ossequio al quanto previsto nel citato Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 08/11/2002, dodici mesi prima della data fissata per la messa in esercizio della centrale sono state installate due centraline di rilevamento della qualità dell’aria di cui una dotata di sensori per il monitoraggio dei dati meteorologici. Nello specifico, le due centraline di rilevamento della qualità dell’aria hanno come scopo principale quello di consentire il monitoraggio della qualità dell’aria in raffronto tra le fasi di avviamento della centrale e suo esercizio e funzionamento nell’area di probabile ricaduta degli effetti derivanti dalla sua presenza nel territorio", è scritto nel documento prodotto dal dipartimento dell'Arpacal di Catanzaro, diretto da Francesco Nicolace e firmato da Francesco Italiano, Annalisa Morabito e Francesco Iuliano del servizio tematico.

SUPERAMENTO DEI LIMITI E INDICAZIONI NORMATIVE

I valori, relativamente ai quali sono stati registrati dei superamenti di soglia, seppur ancora al di sotto del limite di allarme, sono stati il Particolato atmosferico (PM10) e l'Ozono (O3). La stazione di "Pietropaolo", in particolare, ha registrato 12 superamenti del cosiddetto "valore obiettivo", cioè la soglia fissata per evitare effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente, relativamente al Particolato. Il valore di riferimento è espresso come media giornaliera, pari a 50 µg/m3, da non superare per più di 35 volte per anno civile, come indicato dalle normative. Per l'Ozono, invece sono stati 20 i superamenti registrati, da non superare più di 25 volte per anno civile. La stazione di "Apostello", invece, ha registrato 14 superamenti per il Particolato e 18 per l'Ozono.

DA COSA SONO PRODOTTI IL PARTICOLATO E L'OZONO?

E' lo stesso report a fornirci una risposta a queste domande. Il Particolato atmosferico aerodisperso è una "miscela di particelle solide e liquide (particolato) che si trovano in sospensione nell'aria. Tali sostanze possono avere origine sia da fenomeni naturali sia, in gran parte, da attività antropiche, in particolar modo da traffico veicolare e processi di combustione. Inoltre, esiste un particolato di origine secondaria dovuto alla compresenza in atmosfera di altri inquinanti come l'NOX e l'SO2 che, reagendo fra loro e con altre sostanze danno luogo alla formazione di solfati, nitrati e sali di ammonio". Che effetti può avere? Si possono distinguere due livelli di particelle che penetrano con differente intensità nell'organismo. Una frazione in grado di penetrare nelle prime vie respiratorie (naso, faringe, laringe) e una frazione in grado di giungere fino alle parti inferiori dell’apparato respiratorio (trachea,bronchi, alveoli polmonari)

Per quanto riguarda l'Ozono, invece, è un componente gassoso dell’atmosfera, com'è noto, molto reattivo e aggressivo. "Negli strati alti dell’atmosfera terrestre (stratosfera) aiuta a proteggere la vita sulla Terra, creando uno scudo che filtra i raggi ultravioletti del sole. Negli strati bassi dell’atmosfera terrestre (troposfera) è presente in concentrazioni elevate a seguito di situazioni d’inquinamento e provoca disturbi irritativi all’apparato respiratorio e danni alla vegetazione", scrive l'Arpacal. "Oltre che in modo naturale, per interazione tra i composti organici emessi in natura e l’ossigeno dell’aria sotto l’irradiamento solare, l’ozono si produce anche per effetto dell’immissione di solventi e ossidi di azoto dalle attività umane".

I dati, per il momento, come indicato dallo stesso Report, non hanno varcato le soglie di allarme e rientrano nelle indicazioni limite previste dalle normative italiane ed europee, ma rappresentato senza dubbio parametri da continuare a monitorare per garantire, ai cittadini della zona e non solo, la sicurezza di poter respirare e vivere senza timore.

 

 

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