Us Catanzaro 1929, pareggio giusto con i falchetti in un match più complicato del previsto

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La "Curva Massimo Capraro" ricorda Sasà Leotta, giocatore del Catanzaro e per lunghi anni vice allenatore delle Aquile
  17 febbraio 2020 21:05

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Un pareggio giusto quello di ieri, al Ceravolo, che riporta tutti con i piedi per terra. Il girone di ritorno è difficile e le squadre vendono cara la pelle.

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Così ha fatto la Casertana di Castaldo, ieri pomeriggio, facendo una partita davvero coraggiosa e col piglio giusto. Pressing alto sui portatori di palla e tanta determinazione. Quella che è mancata un po’ al Catanzaro, apparso disorientato dalla partenza decisa dei falchetti.

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Nel primo tempo infatti i giallorossi non riescono davvero a venir fuori e subiscono il gioco e la rapidità degli avversari che cercano la profondità con Starita e Castaldo. I giallorossi ci mettono del tempo prima di capire come fronteggiare i campani ma la Casertana al 12’ intanto passa in vantaggio. Calcio di punizione dalla tre quarti calciato teso in area di rigore e leggera deviazione di Casoli che non lascia scampo a Bleve.

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Solo allora Corapi e compagni provano a reagire ma non sarà semplice. Così, dopo una serie di confusi tentativi, al 34’ un lancio meraviglioso di De Risio imbecca sulla fascia destra Casoli che crossa al centro per l’accorrente Tulli bravissimo nel trafiggere di testa Cerofolini. Un’azione magistrale che scatena il boato della folla.

Ma la partita è complicata e la Casertana non ci sta a perdere, pur sapendo che il campo è difficile e il Catanzaro è forte. E infatti il secondo tempo sarà durissimo e caratterizzato da una serie di falli e da un arbitraggio al di sotto della sufficienza.

La Casertana crea tanto e rischia di passare in vantaggio in un paio di occasioni nitide. La prima con Zivkov che, a tu per tu con Bleve, non riesce a buttarla dentro grazie all’intervento prodigioso del numero 1 giallorosso; la seconda, al 42’, con il capitano Rainone che colpisce la traversa sull’ottima copertura dell’ex portiere del Lecce.

Anche le Aquile hanno l’occasione di andare in vantaggio con Bianchimano che sulla potente girata in porta trova la fortunosa opposizione di un difensore. Successivamente, Iuliano prova la botta da fuori ma la traiettoria della palla da l’illusione del gol. E infine Atanasov, nei minuti di recupero, per poco non fa venir giù i 5mila dei Ceravolo con un colpo di testa, su cross di Corapi, che solo la mano provvidenziale di Cerofolini riesce a deviare in angolo, ma Ricci di Firenze decreta la fine del match.

Il minuto di silenzio in memoria di Sasà Leotta, giocatore del Catanzaro e per lunghi anni vice allenatore delle Aquile

Dice bene Auteri in sala stampa: “Il Catanzaro non ha fatto una bella partita e sconta i carichi atletici della settimana resi necessari da un ciclo di partite ravvicinate che andremo ad affrontare e che ci consentiranno di allenarci poco”. Questa è una delle ragioni che hanno reso la manovra meno fluida e la squadra più pensate sulle gambe. Ma è pur vero che ci sono gli avversari da considerare e anche la fortuna che in certe partite può fare la differenza.

Dal canto suo, il tecnico della Casertana, Ginestra è contento della prestazione ma osserva: “Venire qui e creare così tanto non è stato facile contro una squadra così forte. Sono molto soddisfatto anche se potevamo raccogliere di più per la mole di gioco espressa”. Il pareggio è il risultato giusto.

Le Aquile si tengono stretto questo punticino casalingo e guardano già al prossimo impegno esterno a Francavilla che ha battuto la Ternana sul proprio campo per 2-0. Sarà una prova molto difficile contro una formazione in salute che peraltro viene da 3 vittorie, tra cui quella del "Granillo", un pareggio e una sola sconfitta a Bari. Una squadra rognosa che vanta un attacco interessante con Vasquez e Perez e che ora ha agganciato il treno play-off. 
I ragazzi di Auteri questa mattina hanno lavorato al PoliGiovino e hanno fatto prevalentemente lavoro di scarico dopo le fatiche di ieri.  

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