di SETTIMIO PAONE
I cittadini di Montauro non si arrendono. Dopo aver ricevuto una risposta giudicata deludente da Poste Italiane, relativa ai disservizi che da tempo affliggono l’ufficio postale locale, la comunità torna a far sentire la propria voce. I problemi, secondo numerosi utenti, sono tutt’altro che risolti e anzi rischiano di peggiorare.
Nel mirino finiscono non solo i ritardi e le lunghe attese già note, ma anche le nuove implementazioni annunciate da Poste Italiane, presentate come miglioramenti. "Altro che innovazione – lamentano i residenti – queste novità finiranno solo per allungare ulteriormente le code e trasformare azioni semplici, come ritirare la pensione o pagare una bolletta, in vere e proprie odissee".
E gli effetti di queste scelte aziendali sono già evidenti: moltissimi correntisti si sono visti costretti a migrare verso sportelli dei paesi vicini, dove – almeno – viene garantita l’apertura quotidiana, un servizio minimo ma essenziale che a Montauro ormai manca da tempo. La popolazione, in gran parte composta da anziani, si interroga anche sulla logica delle decisioni aziendali: se, come sostiene Poste Italiane, l’apertura limitata a tre giorni a settimana è giustificata dal numero ridotto di abitanti, allora – si chiedono – che senso ha investire in servizi “plus”? A cosa serve attivare lo sportello per il rilascio del passaporto o introdurre servizi gold, se gli utenti sono pochi e in gran parte over 70, senza alcun viaggio extraeuropeo in programma? "Vorremmo servizi di base, quelli fondamentali – spiegano alcuni cittadini – non ci serve il passaporto, ci serve uno sportello aperto tutti i giorni, dove poter ritirare la pensione, pagare una bolletta o semplicemente parlare con un operatore. Vorremmo poter tornare a essere clienti della posta del nostro paese".
Nonostante le rassicurazioni ufficiali, che parlano di un potenziamento dei servizi e di un progressivo adeguamento alle esigenze dei cittadini, il malumore cresce. Gli utenti contestano una realtà molto diversa da quella raccontata nelle note stampa: uno sportello unico, personale insufficiente, attese estenuanti sotto il sole o la pioggia, e una sensazione diffusa di abbandono. Il messaggio dei montauresi è chiaro: non si accontenteranno di promesse vaghe né di risposte standardizzate. Chiedono soluzioni concrete, tempi certi e un servizio all’altezza di un diritto fondamentale, quale è l’accesso ai servizi postali. Perché, come sottolineano in molti, «non si può parlare di progresso mentre si peggiora la vita quotidiana delle persone».
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