"Manifestiamo profonda amarezza e grande sconcerto per la pubblicazione del Decreto Dirigenziale n. 12945 del 15/12/2021, con il quale la Regione Calabria – finalmente, dopo ritardi vari – approva n. 2 bandi per il potenziamento dei Centri per l’Impiego (n. 279 posti categoria D e n. 177 posti categoria C). Le nostra amarezza e il nostro sconcerto riguardano, ovviamente e innanzitutto, le legittime prospettive della categoria professionale che rappresentiamo; ma, subito dopo, si spingono oltre, in un’analisi critica delle scelte messe in campo dalla Regione e delle effettive ricadute sui servizi pubblici per il lavoro". Così in una nota di A.N.NA Calabria, Associazione Nazionale Navigator Calabria.
"Partiamo da noi Navigator, prima di ogni altra cosa. Incredibile come nei bandi approvati non vi sia un solo riferimento alla nostra categoria e alla nostra figura, - incalzano - non via sia alcun riconoscimento del lavoro svolto da oltre due anni in servizio di assistenza tecnica presso le strutture regionali dei Centri per l’Impiego. Non ci viene riconosciuto né un punteggio aggiuntivo per i titoli di servizio maturati (riconoscimento che, in ogni caso, ci porrebbe comunque in chiaro svantaggio temporale rispetto ad altre figure legittimamente impegnate da più anni nei servizi per il lavoro e negli enti strumentali regionali) né vi è una citazione esplicita di un pur minimo titolo di preferenza a nostro vantaggio (per come già normato dal Decreto Sostegni D.L. 41/2021)".
"Non vengono considerate alcune classi di laurea, - ribadiscono - particolarmente presenti nel nostro bacino professionale e assolutamente pertinenti rispetto ad un reale potenziamento qualitativo dei servizi pubblici per il lavoro, negando ad una quota importante di Navigator (e di tanti altri giovani laureati calabresi) anche la mera partecipazione al bando categoria D. Non vogliamo citare in questa sede le promesse ricevute ancora nel mese di settembre scorso dall’allora Assessore al Lavoro Fausto Orsomarso, durante un incontro Regione-Anpal Servizi tenutosi alla Cittadella, su un concorso che avrebbe sicuramente valorizzato la nostra categoria al pari di tante altre fette di precariato regionale. Non vogliamo citare nemmeno le comunicazioni già trasmesse nelle scorse settimane alla Vice Presidente Giuseppina Princi, attuale Assessore con delega al Lavoro, nelle quali abbiamo dettagliatamente esposto numeri e dati del nostro lavoro".
"Semplicemente, - si legge ancora - la Regione sembra non voler considerare e valorizzare oltre 150 competenze professionali, navigator già ampiamente formati con risorse e investimenti pubblici e già al servizio delle strutture regionali: un grave errore di valutazione sul futuro dei Centri per l’Impiego, oltre che una mancanza di attenzione nei confronti di cittadini e lavoratori calabresi che meritano rispetto e riconoscimento al pari di tanti altri. Anche perché noi Navigator, è sempre bene rammentarlo, abbiamo superato una selezione pubblica che ha anticipato, quantitativamente e qualitativamente, gli attuali concorsi semplificati voluti dal Ministro Brunetta e subito dopo abbiamo affrontato con profitto una formazione pratica (cd. training on the job) grazie ad ANPAL Servizi Spa e al servizio di assistenza tecnica quotidianamente prestato presso i Centri per l’Impiego calabresi. Di più, in un quadro più generale".
"I bandi approvati, davvero, non sembrano voler andare nella direzione di un reale e proficuo potenziamento dei Centri per l’Impiego, che in alcun modo può ridursi alla sola assunzione di alcune pur importanti figure amministrative. Nei testi pubblicati, si parla sostanzialmente di soli ruoli direttivo-amministrativi, senza quelle specializzazioni e quelle specifiche formative che appaiono sempre più necessarie in un settore così delicato e così mutevole come quello dei servizi per il lavoro: non vi è spazio, ad esempio, per psicologi, sociologi, statistici, informatici, operatori sociali, ecc. Se davvero si vuole cambiare in modo sostanziale la prospettiva dei Centri per l’Impiego, bisogna avere il coraggio e l’ambizione di innovare: servono competenze già consolidate sul campo, servono ruoli e figure diversificate per estrazione formativa, servono profili professionali adeguati alla grande sfida delle politiche attive del lavoro. Chiediamo - concludono - che la Regione Calabria consideri queste nostre riflessioni come un contributo utile e agisca di conseguenza: noi crediamo fermamente nel valore strategico dei servizi pubblici per il lavoro, auspichiamo sia lo stesso per le istituzioni democratiche della nostra terra".
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