Potenziamento Terapie Intensive. Il piano Arcuri "pronto per il prossimo virus"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Potenziamento Terapie Intensive. Il piano Arcuri "pronto per il prossimo virus"
Domenico Arcuri, commissario per l'emergenza Covid-19

Cronoprogramma "di due anni" per il rafforzamento delle Terapie Intensive, arriverà prima il vaccino. Per la seconda ondata ci si dovrà "arrangiare"

  21 ottobre 2020 21:54

di GABRIELE RUBINO

Ci sono piani e piani. Quello del potenziamento delle Terapie intensive, che discende dal Decreto Rilancio e che dalle mani del commissario Domenico Arcuri è stato delegato alle Asp e alle aziende ospedaliere (nel caso calabrese), "servirà per il prossimo virus, non per la pandemia attuale'. Commenta così, chi ha avuto modo di conoscere più in dettaglio i progetti che dovrebbero portare in Calabria 134 posti di Terapia intensiva in più e 136 di semi-intensiva, con questi ultimi 'ricavati' dalla riqualificazione di altri esistenti. E pazienza se quando fu pensata la misura a livello nazionale, il governo sosteneva che servivano per la seconda ondata di questo autunno-inverno. "Non andiamo lontani dalla verità se ci vorranno quasi due anni", sostiene una fonte di un'azienda sanitaria calabrese. Una proiezione del 'cronoprogramma' che deve essere stata recepita anche da Domenico Arcuri che proprio oggi, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha affermato che "piani di rafforzamento dei reparti Covid hanno una durata media di 27 mesi". Probabilmente (e per fortuna) arriverà prima il vaccino o forse la cura al Covid-19. Dall'avviso bandito da Invitalia, scaduto lo scorso 12 ottobre, ci sarebbero quattro ditte aggiudicatarie dei quattro sub-lotti: progettazione, verifiche della progettazione, lavori e collaudi.

Banner

IL PROBLEMA DELLA CARENZA DI ANESTESISTI- Quindi il 'piano Arcuri' può essere più correttamente visto comunque come un rafforzamento strutturale dei posti letto di Terapia Intensiva nel medio termine. Cosa sacrosanta. A patto che non ci si dimentichi, come ha ricordato Domenico Minniti dell'Aaroi Emac (LEGGI QUI), che l'equazione respiratore uguale a paziente 'da intensiva' curato non funziona. Perché oltre ai lavori, servono i dispositivi e, soprattutto, i medici specializzati: gli anestesisti. Merce rara nelle situazione attuale e che per formarne di nuovi (e di più) c'è bisogno di un grosso investimento sulla scuola di specializzazione. 

Banner

IL PIANO REALE PER LA SECONDA ONDATA- Il 'piano del contingente' invece, cioè quello che la Calabria può fare adesso per contrastare la seconda ondata in corso, non sarà molto differente da quanto accaduto nei mesi scorsi per la prima ondata. Primo chiarimento sui numeri. Il ministero della Salute insiste con il riportare 146 posti letto di partenza di Terapia intensiva in Calabria. Un dato (come aveva spiegato a suo tempo La Nuova Calabria) è solo sulla carta poiché si tratta dei posti 'programmati', ma non tutti attivati del vecchio Dca 64 del 2016, sull'organizzazione della rete ospedaliera. Il vero dato di partenza è di 106 posti letto: (19 all'Annunziata di Cosenza, 2 a Castrovillari, 4 a Corigliano-Rossano, 5 a Cetraro, 16 al Pugliese-Ciaccio, 5 al Policlinico Mater Domini, 10 a Lamezia Terme, 5 a Crotone, 14 al Gom di Reggio Calabria, 9 a Locri, 11 a Polistena e 6 a Vibo Valentia). Fra marzo e aprile si era pensato di aggiungerne altri 107 per arrivare a 213. Si arrivò a rendere operativi un po' di meno. In uno dei momenti di picco della pandemia in Calabria ne risultavano operativi 165 (con 9 posti in più a Cosenza, 12 al Pugliese, 6 al Policlinico, 4 a Lamezia Terme, 5 a Crotone, 18 al Gom di Reggio Calabria e 5 a Vibo Valentia).  Poi è arrivata l'estate e molti hanno smantellato, come il caso del Pugliese-Ciaccio di Catanzaro che adesso sta provando a installarne 6 al posto di 4 di Malattie Infettive (LEGGI QUI). Il canovaccio non sarà molto diverso da quello dei mesi scorsi, puntellando le Rianimazioni Covid soprattutto nei quattro Hub. Ci si arrangia con quello che si ha. 

Banner

I NUMERI DEI VENTILATORI- Intanto, per ulteriore chiarezza sui numeri, dalla struttura regionale responsabile nella gestione del Covid è arrivato l'elenco dei ventilatori polmonari distribuiti alle varie aziende e sui cui Arcuri nei giorni scorsi aveva puntato l'indice. Quelli per le intensive sono 155 quelli per le semi-intensive 74, così suddivisi: all'Annunziata di Cosenza 20 e 17, al Pugliese di Catanzaro 24 e 19, al Policlinico di Catanzaro 14 e 7, al Gom di Reggio 19 e 18, allo spoke di Castrovillari 9 e 1, a Corigliano-Rossano 8 e 2, a Cetraro 16 e 2, all'Asp di Catanzaro 4 e 1, a Crotone 8 e 1, a Tropea 1 e 1, a Vibo 14 e 2, a Locri 12 e 1 e a Polistena 6 e 2.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner