“Chi mi conosce ormai da tantissimi anni sa che io ho sempre lavorato col codice in mano. Non ho mai guardato in faccia le persone per capire cosa bisognava fare o meno”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia per il suo saluto prima di insediarsi alla guida della Procura di Napoli.
Gratteri rispondendo alla domanda sui poteri forti a Catanzaro ha poi aggiunto: “Non ho avuto problemi, conosco bene i poteri forti, la massoneria deviata. So cosa sono gli sgambetti, io per tanti anni ho mangiato pane e veleno. So perfettamente da dove hanno cercato, cercano e cercheranno di dare botte. Io in questi anni ho avuto spalle larghe e nervi d’acciaio, non ho mai fatto falli di reazione, sono stato provocato tantissime volte, anche in modo rozzo e scomposto, appositamente pur di farmi perdere la pazienza. Non l’ho persa, molte volte ho sorriso e – ha concluso Gratteri - ho pensato: poveretti”.
“Al mio successore auguro che abbia la forza, nervi d’acciaio e spalle larghe perché gestire la Procura di Catanzaro non è facile. Mi auguro che la possa migliorare”. A dirlo il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia per il suo saluto prima di insediarsi alla guida della Procura di Napoli. Gratteri ha quindi aggiunto: “Ormai anche i giovani magistrati, quelli arrivati 5-7 anni fa, hanno acquisito una buona esperienza. E vedo che questi colleghi sono cresciuti, stanno crescendo e quindi ci sarà sicuramente una continuità”.
“Noi in questi anni abbiamo lavorato tanto e ottenuto buoni risultati e abbiamo liberato, anche fisicamente, gli spazi”, ha continuato. “Abbiamo sempre invitato la gente, anche attraverso voi stampa che ci siete stati vicini e che avete creduto in noi e nel nostro sogno di creare una grande Procura. Noi abbiamo semplicemente lavorato, forse i cittadini potevano fare qualcosa in più, certe volte sono scesi in piazza, potevano farlo ancora di più, dovevano avere più coraggio. Forse – ha rimarcato il procuratore - noi non siamo stati credibili fino in fondo. Però penso che la cosa più importante che abbiamo fatto è stata quella di dare più fiducia alla gente, me ne vado dalla Calabria lasciando l’idea che si può cambiare, che non siamo più l’Africa del nord. Se avessi avuto più magistrati e più forze dell’ordine – ha sostenuto Gratteri - avrei fatto di più, tante idee investigative non le ho potute realizzare. Ringrazio sempre i vertici delle forze dell’ordine, anche il ministero della Giustizia che ha mandato personale. C’è stato un lavoro di squadra. Abbiamo reso più vivibile il territorio, potevamo fare di più se avessimo avuto più uomini e più mezzi”.
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