«La politica non perda il senso dell’umanità e della solidarietà ed assolva alla sua funzione più nobile: quella di essere al servizio della comunità, specie della parte più bisognosa di essa. Leggere le parole di don Tonino Vattiata, che a Vibo Valentia chiede da tempo una struttura per realizzare un dormitorio pubblico con annessa mensa di sopravvivenza, e apprendere che i suoi appelli sono rimasti inascoltati, non fa che lasciare un grande senso di amarezza».
Lo sostiene, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (gruppo de Magistris presidente) commentando l’appello di don Tonino Vattiata, sacerdote vibonese in prima linea nella lotta alla povertà che, dalle pagine de Il Quotidiano del Sud, ha spiegato come la sua richiesta indirizzata al Comune - volta ad ottenere un immobile o un bene confiscato da utilizzare a fini sociali - sia rimasta inascoltata.
«Non si ignorino le istanze delle fasce più deboli della comunità - esorta Lo Schiavo -, specie in un periodo in cui l’emergenza pandemica ha accentuato il divario tra le classi sociali ed ha determinato una crescente marginalizzazione delle categorie più fragili, di chi non ha un’occupazione stabile, di chi non ha una rete familiare alle spalle, degli anziani soli, di chi patisce le conseguenze di disparità sociali che anche nel nostro territorio possono assumere contorni drammatici. Si ascolti dunque l’appello di don Vattiata e della sua associazione che, senza fini di lucro, persegue finalità solidaristiche e si batte per offrire quello che sarebbe un giusto e necessario supporto alle persone meno fortunate. Da tempo chiediamo, come forza progressista impegnata sui temi cittadini, l’istituzione di una mensa per i più bisognosi: ora c’è una realtà meritevole e disponibile che va messa solo nelle condizioni di poterla finalmente realizzare e gestire. L’Amministrazione comunale non venga meno a questo dovere morale e non faccia mancare il suo contributo».
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