Praticò: "Capigruppo sconfessati in Aula: riteniamo superata la riunione di maggioranza. Serve un programma di fine mandato"

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Intervista al capogruppo di Catanzaro da Vivere che ammette le frammentazioni nel centrodestra e respinge le allusioni (dal centrodestra) sulle liste civiche: "Non abbiamo mai imbarcato tra le nostra fila consiglieri che provengono da esperienze politiche diverse dalla nostra per storia, ideali e tradizioni"

  04 febbraio 2021 22:37

di GABRIELE RUBINO

La maggioranza di centrodestra al Comune di Catanzaro sta vivendo un momento molto delicato. Oggi, è saltata (non senza grattacapi) la seduta del Consiglio comunale in cui, fra le altre pratiche, doveva essere scelto, a scrutinio segreto, il presidente del collegio dei revisori su cui c’era già stata una votazione divisiva settimane addietro. Dell’attuale situazione a Palazzo De Nobili ne abbiamo parlato con il capogruppo di Catanzaro da Vivere Ezio Praticò.    

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Da capogruppo di Catanzaro da Vivere cosa si aspetta possa accadere visto che è oggettivo ci siano frammentazioni nel centrodestra?

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Le frammentazioni ci sono: tanto all’interno dei gruppi, quanto all’interno della coalizione. Dire il contrario sarebbe offensivo per chi ci legge oltre che disonesto intellettualmente. Il Consiglio comunale odierno ne è la prova plastica. Ma soprattutto, nello scenario della politica catanzarese, esistono due realtà ben distinte: una immaginaria, in cui si vuol far credere che tutto proceda serenamente e che ci sia compattezza all’interno dei gruppi consiliari; una reale in cui regnano divisioni e personalismi. Si sente forte l’esigenza di far tornare i valori, gli ideali e le ideologie al centro della politica”.

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Il giorno prima i capigruppo di maggioranza decidono di rinviare la seduta del Consiglio, il giorno dopo consiglieri del centrodestra entrano ugualmente in Aula. E poi ci sarebbe la riunione di lunedì allargata ai maggiorenti. Come se ne esce da questo caos?

Il Consiglio di oggi ha letteralmente sconfessato la conferenza dei capigruppo di maggioranza. In quella sede si era stabilita una certa linea politica, che avrebbe dovuto condurci all’incontro di maggioranza di lunedì. Questo crono programma  riteniamo sia saltato, non solo per motivi politici. Chiediamo pertanto alle forze politiche che si riconoscono nella leadership del Sindaco Sergio Abramo di lavorare ad un programma di fine mandato, che dovrà essere sottoscritto da tutti coloro che si ritengono appartenenti a questa coalizione. Dieci punti programmatici da sviluppare dal punto di vista sociale, economico, culturale e nel campo delle opere pubbliche. Ripartiamo dai contenuti”.

Nel caso in cui gli alleati della coalizione dovessero chiedere una rivisitazione del Giunta, sui nomi o quantomeno su quanti assessori ciascun gruppo ha diritto di esprimere, quale sarà il vostro atteggiamento?

Il centrodestra, che sia unito o disunito, è maggioranza in città. Se vorremo disperdere questo patrimonio, soprattutto in un momento di grave crisi pandemica ed economica, basterà dimostrare ai cittadini che le lotte intestine sono solo correlate alla conquista delle poltrone anziché rivolte al perseguimento degli obiettivi. Ma ad esser sinceri, stando alle dichiarazioni dei colleghi capigruppo durante l’ultima riunione, nessuno di loro ha manifestato questo tipo di interesse. Ci vorrà piuttosto uno scatto d’orgoglio da parte di tutti noi: Catanzaro da Vivere, a partire dalla scelta del Presidente del Collegio dei revisori (che dovrà essere votato in Consiglio comunale), non rivendicherà alcun nominativo affidandosi ciecamente alla scelta del Sindaco, che sarà come sempre basata sul merito”.

Fra gli alleati, si è notato questo nuovo asse fra Forza Italia e Udc. Il coordinatore cittadino di Fi, Ivan Cardamone, sostiene che è il momento dei partiti mentre ha dichiarato come “le esperienze civiche hanno dimostrato tutti i loro limiti, avendo favorito il trasformismo e l’opportunismo”. Vi sono fischiate le orecchie?

Assolutamente no, siamo certi non facesse riferimento a noi. Catanzaro da Vivere non può essere tacciata di trasformismo o opportunismo: i nostri esponenti politici, ad ogni livello, sono sempre stati candidati nel centro destra; abbiamo sempre votato insieme con la maggioranza sia al Comune che fuori dal comune; non abbiamo mai imbarcato tra le nostra fila consiglieri che, seppur meritevoli di rispetto e stima, provengono da esperienze politiche diverse dalla nostra per storia, ideali e tradizioni.  Ricordo a me stesso che la maggioranza targata Abramo è uscita vincitrice dal confronto elettorale anche e soprattutto per un patto di coalizione, fondato sulla lealtà, che sarebbe dovuto perdurare per l’intera consiliatura. In conclusione, mi sento di affermare che il problema non sono le scelte tra liste civiche o partiti: il problema sono gli uomini. È attorno agli uomini di valore che si possono costruire progetti politici solidi e duraturi”.

Con uno sguardo rivolto al dopo Abramo, sempre Cardamone di fatto ha già archiviato l’immagine dell’attuale primo cittadino “tutto sulle opere pubbliche”, richiamando uno “sforzo nuovo”. Per Catanzaro da Vivere qual è l’identikit migliore del nuovo sindaco a poco più di un anno dal voto?

Chi vivrà vedrà… politicamente parlando, s’intende”.

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