Mentre l'Aou Dulbecco ha subito lo scossone al vertice, con il commissario straordinario Vincenzo La Regina che andrà a fare il direttore sanitario all'Asl Roma 6, tiene ancora banco la questione dei premi di produttività al personale. O, per meglio precisa, quelli dell'ex Pugliese-Ciaccio.
E' vero, dopo lunghe trattative sindacali, è arrivato lo sblocco degli incentivi riferiti all'anno 2020. Delibera di liquidazione adottata e premi visibili in busta paga. Tuttavia, è arrivata un'amara sorpresa per i lavoratori che usufruiscono dei permessi da Legge 104. Infatti, dal calcolo della premialità sarebbero stati loro decurtati i giorni di fruizione dei permessi.
Decisione che ha generato malumori fra i diretti interessati, che già hanno cominciato a sventolare una corposa giurisprudenza che dice esattamente l'opposto, ossia che i giorni di permesso ex Legge 104 non debbano essere considerati assenze e dunque valgano ai fini della premialità. Lo ha statuito, ad esempio, la Corte di appello di Torino con la sentenza n. 212 del 14 giugno 2022 . E, inoltre, c'è una circolare del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione sull’applicazione dell’articolo 71 del D.L. n.112 del 2008, per le assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ha chiarito che: “la norma vincola le amministrazioni in sede negoziale e, in particolare, in sede di contrattazione integrativa impedendo di considerare allo stesso modo la presenza e l’assenza dal servizio ai fini dell’assegnazione di premi di produttività o altri incentivi comunque denominati, delle progressioni professionali ed economiche, dell’attribuzione della retribuzione di risultato”.
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