Noi, professionisti del settore ostetrico dell'Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, pur svolgendo attività in sala operatoria, “ingiustamente” non siamo stati collocati nella corretta classe di rischio, ovverosia quella di Rischio Alto. Una decisione in contrasto con le circolari del Ministero della Salute: la n. 7422 del 16.03.2020 recante “Linee di indirizzo per la rimodulazione dell'attività programmata differibile in corso di emergenza da Covid-19”;
e la circolare n. 7865 del 25.03.2020 recante “Aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza Covid-19”.
Da documenti risulta raccomandata l’inclusione nelle attività NON PROCRASTINABILI, quindi INDIFFERIBILI, tutte quelle concernenti l’ambito Ostetrico, sia ambulatoriali che di ricovero.
Com’è noto, durante il periodo dell’emergenza epidemiologica, per effetto della Legge di Bilancio n. 178/2020 e dell'accordo tra Regione Calabria ed Aziende Sanitarie Regionali, è stata riconosciuta al personale assegnato - direttamente ed indirettamente - al trattamento dei pazienti con COVID-19, una “indennità aggiuntiva una tantum” calcolata sulla base di una scala con priorità di rischio Alto-Medio-Basso.
È doveroso ricordare come in tutto il periodo pandemico il personale ostetrico ha dovuto fronteggiare l’emergenza, senza mai venire meno, ai doveri di assistenza nei confronti di una paziente covid tenendo peraltro conto, di temi già sollevati all’amministrazione competente: la carenza di personale (con conseguenti doppi turni estenuanti e massacranti);
la mancanza e/o insufficienza di strumentazione necessaria e di personale addetto al percorso covid.
Nonostante questo, il personale ostetrico dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, ai fini dell’erogazione dell’indennità Covid, è stato ‘declassato’ a rischio medio. Una scelta, quella dell’azienda di Catanzaro, che produce i seguenti paradossi: alle altre figure sanitarie che hanno lavorato fianco a fianco in sala operatoria durante il periodo Covid è stato riconosciuto il rischio alto. Stessa paziente, stesso ambiente di lavoro, identica esposizione al rischio contagio, eppure la premialità alle ostetriche è risultata diversa (più bassa) rispetto agli altri. Le differenti (e ingiuste) valutazioni si ripercuotono nello stesso servizio sanitario regionale, tant’è che alle ostetriche delle altre aziende ospedaliere calabresi è stato (giustamente) attribuito il rischio alto e la relativa indennità. A Cosenza e Reggio in un modo, a Catanzaro in un altro. In quest’ultimo caso con la penalizzazione per gli ‘eroi in prima linea’.
L’anomalia, nel trattamento delle ostetriche del Pugliese sulle indennità Covid, era stata formalmente sollevata con una lettera datata 15 dicembre 2022 con la quale si richiedeva la rideterminazione e/o ri-qualificazione dell'indennità – bonus premio covid, con l'attribuzione di quanto effettivamente dovuto (oltre interessi di legge e spese legali), per gli operatori appartenenti alla categoria ad Alto Rischio. Ad oggi, l'Azienda Ospedaliera di Catanzaro “Pugliese Ciaccio” continua nel silenzio più assordante.
Le ostetriche: Mancini Irene, Laganà Katia, Vescio Patrizia, Careri Francesca, Papaleo Alessandra, Corrado Maria Luisa, Longo Rossella, Romano Maria Cristina, D’alta Emilia, Montesano Francesco, Ponessa Elisa, Altomare Vanessa, Altomare Alessia, Corasaniti Annarita, Catanzariti Deborah, Ciambrone Erika.
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