di MARIA BOETI
È arrivato alla sua terza edizione il Premio L'AGO D'ORO. Quest'anno il riconoscimento è stato assegnato a Luciana Papasidero figlia della sarta Maria Macrì, nella location della sua stessa verdeggiante villa.
Istituto dalle figlie di Lina Scarmato per ricordarne il lavoro sartoriale della loro madre, il Premio ogni anno si pone l'obiettivo di promuovere il manifatturiero, l'unicità delle competenze e l'alta qualità che vanno scomparendo a causa della bassa e arrangiata fattura della confezione cinese. Inoltre, il Premio vuole fare da monito ai giovani affinché possa essere pensato come sbocco lavorativo; dunque, due mondi da coniugare fra esperienza del passato e nuove tecniche del presente per la creazione di Maison di alta qualità.
Durante la cerimonia di premiazione di è dialogato su come la concentrazione sul cucito - pur praticandolo come hobby - arginerebbe fenomeni sociali che spingono i giovani dal pensiero debole alla deriva e, come già accennato, come orientamento lavorativo e opportunità professionale.
Da parte della signora Luciana Papasidero la testimonianza di un passato trascorso nella sartoria della madre, in un ambiente lavorativo laborioso con una nidiata di apprendiste che sotto la direzione della maestra: modellavano, tagliavano, cucivano e portavano a compimento abiti da donna su misura.
Le conclusioni affidate ad una delle figlie della sarta Lina Scarmato, promotrice del Premio che rivolgendo un pensiero ai giovani ha detto: "del cucito fatene un'arte di qualità nel settore vestiario del lusso e diventatene maestri/e d'eccellenza".
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