Beni confiscati siti nelle Regioni Calabria, Puglia e Sicilia orientale presentati dall’ANBSC in Conferenza di servizi
Nell’ambito delle attività finalizzate alla destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, si è tenuta ieri la Conferenza di Servizi per acquisire l’interesse da parte degli Enti Territoriali e delle Amministrazioni dello Stato delle Regioni Calabria, Puglia e Sicilia orientale, in particolare Messina, Catania, Caltanissetta e Siracusa.
L’incontro si è svolto in videoconferenza presenti i rappresentati dei Comuni interessati, dell’Agenzia del Demanio, della Regione Calabria e Siciliana, oltre che delle Prefetture.
L’Agenzia ha presentato 250 beni, comprensivi di appartamenti, ville, garage, fabbricati commerciali e rurali, nonché terreni agricoli, di cui 95 insistono in Calabria, 61 in Puglia e 94 nella Sicilia orientale per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro. Di questi 191 hanno riscosso l’interesse dei partecipanti, 65 in Calabria, 54 in Puglia e 72 in Sicilia, per un valore di oltre 7 milioni e 700 mila euro.
«Si tratta di una percentuale molto alta - spiega il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI), che ha delega alle materie di competenza dell’Agenzia per i beni confiscati - essendo state acquisite disponibilità per il 76 per cento dei beni proposti. Ringrazio i rappresentanti degli enti locali che hanno manifestato la volontà di acquisire i beni al proprio patrimonio per riutilizzarli per finalità sociali o istituzionali. C’è un grande gioco di squadra tra tutte le istituzioni, che dimostra anche la fiducia nel lavoro che sta facendo il governo Meloni rispetto all’attività diretta alla restituzione alle comunità dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Un lavoro che ha un valore importante non solo perché consente di colpire le cosche aggredendone i patrimoni, ma anche perché afferma con una forte potenza simbolica la vittoria dello Stato, trasformando le espressioni del potere mafioso sul territorio in luoghi di partecipazione civile, di inclusione sociale e di solidarietà, ma anche in opportunità di lavoro e di crescita sociale».
Una volta acquisite, le manifestazioni di interesse, corredate dall’indicazione di un progetto di massima sull’utilizzo dei beni opzionati, saranno vagliate dal Consiglio Direttivo il quale provvederà alla destinazione.