di CARMINE MUSTARI
Emerge una figura interessante dal libro di Giuseppe Caridi, “Il cardinale Ruffo e la straordinaria avventura del 1799” presentato a Taverna nella sala consiliare, un evento organizzato dall’Amministrazione comunale attraverso l’interessamento dell’assessora alla Cultura Clementina Amelio. Ad aprire l’evento il sindaco di Taverna con i saluti di rito che ha ricordato come Taverna si candidi sempre di più a centro di cultura di rilievo, tra l’altro il libro è alla sua prima presenza nazionale.
Soddisfatta la delegata alla Cultura Amelio per la presenza anche del Principe Fulco Ruffo. Il coordinamento della serata è stato affidato al presentatore Tv Massimo Brescia, che ha dialogato con l’autore del volume. Un duetto di domande e risposte dalle quali emerge una figura umana e un’intelligenza oltre il comune di Fabrizio Ruffo, un presule che sin da bambino era destinato a indossare le vesti ecclesiastiche, che crescendo matura gli studi, e nel trascorrere degli anni supera ogni aspettativa tanto da divenire uomo di fiducia del papa dell’epoca Pio VI.
L’autore Caridi, in parte umanizza il cardinale, in parte cerca di rendere la figura come più giustamente merita storicamente, un eroe che ha combattuto forse più un periodo storico che un nemico. Forse il nemico si annidava ovunque, e in tutta probabilità Il presule della casata Ruffo è stato tradito più volte. Mentre da una parte c’erano i francesi anticlericali, dall’altre esistevano gli inglesi, e qui subentra anche la figura dell’ammiraglio Nelson, noto alle cronache per la sua fredda e cinica crudeltà. Uno scontro impari, tradito da tutti, anche dal re che cercava di sostenere, ma ovviamente la storia la fanno sempre i vincitori.
Così il condottiero sanfedista si deve arrendere alla logica del potere, nonostante avesse condotto una lotta senza timore, coinvolgendo un manipolo di soldati, più contadini che soldati, animati soprattutto dal senso di appartenenza alla chiesa, avversata in quel periodo dai francesi, che forti di una rivalsa dopo la caduta della monarchia distruggevano chiese ovunque. Caridi è un attento studioso, lo abbiamo capito anche quando il moderatore Brescia lo ha stimolato. Uno scambio di battute che ha coinvolto anche la figura di Garibaldi, forse un paragone improbabile, ma l’autore ha narrato di personaggi e contesti diversi, unica circostanza che li accomuna è che entrambi sono stati traditi.
L’evento è stato anche occasione di ricordi che affiorano, le visite dei Ruffo a Taverna sono state diverse, e pare che di occasioni per ulteriori incontri ce ne saranno ancora, infatti, lo stesso Fulco Ruffo ha dato la notizia di un possibile ritorno a Taverna, poiché al sindaco ha proposto l’arrivo di una tela del Caravaggio a Taverna, si tratta del quadro dal titolo: “La presa di Cristo nell’orto” 2,5 x 1,50, particolare importante è che anche la cornice è stata realizzata dallo stesso pittore. La tela in questione è stata di proprietà dei Ruffo in due epoche nel 600 e nel 900. Il sindaco Tarantino ha dato la notizia che l’iter per avere la tela a Taverna è già in fase avanzata e che se non sarà per questo anno al massimo per la primavera 2025 si potrà ammirare il quadro nel museo locale.
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