di MARCO VALLONE
E' stato presentato questa mattina, presso la Cittadella Regionale a Catanzaro, il Merano Wine Festival Calabria che, per la prima volta, si svolgerà tra Cirò e Cirò Marina dal 7 al 9 Giugno. Il Merano Wine Festival, normalmente, si svolge in Alto Adige e l'obiettivo dichiarato, con questo appuntamento, è quello di portare anche in Calabria lo spirito del Festival, puntando a fare risaltare oltretutto le eccellenze enogastronomiche del territorio regionale.
“Sono molto contento del lavoro che ha svolto l'assessore Gallo – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto - nel suo dipartimento (il dipartimento agricoltura ndr), insieme all'ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese), perché la Calabria si segnala, così come ha fatto l'anno scorso a Sibari con un'altra iniziativa analoga, come una Regione che sa organizzare manifestazioni nazionali. Ci saranno 171 cantine, tra cui 115 calabresi, ma anche molte altre cantine non calabresi (da altre regioni italiane, ma anche dalla Georgia e dalla Moldavia ndr) che esporranno i loro prodotti in Calabria. E' un modo diverso di raccontare una Regione, partendo proprio da prodotti legati al territorio e alla Regione. Ci sono posti in Italia che sono conosciuti e che hanno registrato sviluppi turistici importanti, ma che sono conosciuti per il vino, per la loro cantina. E noi dobbiamo puntare molto sulla nostra enogastronomia di eccellenza, sui vitigni e sulle produzioni delle cantine calabresi perché queste produzioni raccontano il territorio più di altre e quindi, oltre ad essere importanti dal punto di vista economico nel settore dove queste imprese sono radicate, sono importanti dal punto di vista del marketing della Regione”.
La Calabria sta dunque cambiando la sua reputazione, allontanandosi da una possibile visione di terra non considerata? “Sì, e c'è ancora moltissimo da fare – ha sottolineato Roberto Occhiuto -. Io incontro ancora moltissime difficoltà quando si tratta per esempio di convincere imprese nazionali o multinazionali ad investire in Calabria, ma sono molto soddisfatto del fatto che in questi 3 anni e mezzo il lavoro che abbiamo svolto ha consentito di guardare alla Calabria come a una Regione diversa. Io mi candidai 3 anni e mezzo fa dicendo ai calabresi che avrei lavorato cercando di dimostrare che c'è una Calabria che l'Italia non si aspettava. Ecco, forse in questi 3 anni e mezzo qualcosa in questo senso abbiamo fatto perché finalmente della Calabria si parla anche per le sue eccellenze e non solo per i problemi. I problemi li affrontiamo ogni giorno e sappiamo che sono tanti e complicati, ben più complicati che nelle altre regioni, ma credo che questo governo regionale sia l'unico che, oltre ad affrontare i problemi, parla anche delle straordinarie potenzialità di questa Regione. Lo fa attraverso iniziative importanti come quella che oggi presentiamo”.
Dopo la notizia di ieri secondo la quale, stando a un sondaggio Swg, Roberto Occhiuto è da considerarsi come il quarto governatore più apprezzato d'Italia deriva anche una grande responsabilità: “Sì, ma soprattutto grande soddisfazione – ha rilevato il presidente Occhiuto – in ragione del fatto che governare la Calabria è ben più complesso che governare altre regioni. Credo non sia mai successo negli anni passati che, dopo 4 anni, un presidente di Regione in Calabria conservasse insomma questo gradimento secondo le classifiche che vengono prodotte ogni anno. Quindi sono molto soddisfatto, però ho coscienza che c'è tantissimo da fare e che il lavoro ancora è duro e faticoso. Notizie come quella di iero però, certo, danno qualche stimolo in più per poter svolgere il lavoro che bisogna svolgere che, appunto, è tanto”. Forse danno lo stimolo anche per ricandidarsi: “Sì, quello l'ho già detto – ha commentato Occhiuto –, per cui ora pensiamo a finire bene quest'anno e mezzo e a fare il meglio possibile, magari portando a maturazione tanti dossier su cui abbiamo lavorato in questi 3 anni e mezzo e poi certo, ho già detto che mi ricandiderò: quindi mi ricandiderò”.
Dopo il Merano Wine Festival c'è in programma di portare altri grandi eventi in Calabria? Eventualmente, quali? “Sì, però gli eventi che si portano in Calabria si annunciano dopo aver sottoscritto i contratti – ha evidenziato il presidente della giunta regionale calabrese -. Ci sono diverse interlocuzioni: su alcune di queste cose sto cercando di farmi assistere anche dal governo nazionale. Quindi spero che ci possano essere delle importanti novità da qui a qualche mese. Ma non è tempo per annunci, lo diremo quando saranno sottoscritti”.
L'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo, ha da parte sua affermato come, con questo festival, “noi portiamo un brand, come quello del Merano Wine Festival, che è una delle manifestazioni più eleganti nel settore vitivinicolo a livello nazionale ed europeo. Ma naturalmente lo interpreteremo in chiave calabrese perché noi valorizziamo tutto ciò che è calabrese, anche utilizzando questi brand che cominciano a credere in una Regione, come la nostra, che incuriosisce e si racconta in maniera diversa rispetto al passato. La Calabria riesce, attraverso la qualità dei propri vini, a stupire, unendo a tutto questo anche un food meraviglioso in un territorio incredibile”. Dopo il Vinitaly, anche Merano. Quindi la Calabria diventa sempre più vetrina nazionale per i grandi eventi italiani: “Sì, perché in questi ultimi anni abbiamo acquisito credibilità – ha commentato l'assessore Gianluca Gallo -. I nostri vini sono di grande qualità. Peraltro ne festeggeremo, proprio in questa circostanza, la DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita, indica il livello più alto di qualità e riconoscimento per un vino ndr) per il vino rosso di Cirò. Quindi un riconoscimento da parte della Commissione Europea che inserisce il nostro vino Cirò fra i vini più importanti dell'intero Paese. E naturalmente tutto questo fa sì che ci sia una crescita anche di reputazione dei vini che hanno anche origine dai vitigni identitari che denotano una grandissima biodiversità. Ma cresce anche la considerazione per una Regione che sa raccontarsi in maniera diversa rispetto al passato”.
Cirò Marina è anche un punto strategico: “Sicuramente è la capitale del vino calabrese con tantissime cantine che sono lì presenti e che – ha commentato Gianluca Gallo -, in questi anni, hanno avuto l'ambizione della qualità. Hanno assunto oggi rilievo nazionale ed internazionale, ed hanno valorizzato i nostri vitigni identitari. Hanno gestito bene il trapasso generazionale perché sono tanti i giovani e le donne alla guida di queste cantine, e quindi noi riteniamo che questo movimento sia emblematico ed esemplare, al punto tale da poter essere anche da traino per altri settori perché il nostro investimento, sul settore vitivinicolo che è un settore di nicchia, è valido nella misura in cui noi trasciniamo il settore primario: quello agricolo, quello agroalimentare, oltre che la gastronomia e naturalmente il prodotto del territorio”. Si partirà da “Cirò superiore – ha spiegato l'assessore Gallo -, che è un borgo bellissimo in cui c'è un altro elemento identitario che è il nostro grande Luigi Lilio, originario di Cirò, che nel 1500 inventò il calendario gregoriano, il calendario che regola le nostre giornate, le nostre ore, le nostre settimane. E naturalmente il ricordo di Luigi Lilio è stato un gancio importante per avere questa manifestazione poiché nel concilio di Trento, ecco che ritorna una storia che si va a ricomporre, venne inserito il calendario gregoriano, e venne approvato. Ecco, tutto questo, naturalmente, è un ritorno a una storia incredibile con uomini incredibili che hanno avuto i natali in questa Regione. Significa anche raccontare un territorio che negli ultimi decenni probabilmente non ha creduto in se stesso e che, invece, deve riscoprire orgoglio e consapevolezza. Quindi il primo giorno nel borgo, poi un altro posto incantevole, il borgo Severona, dove si svolgerà la manifestazione con i banchi di assaggio delle nostre cantine, ma anche di cantine provenienti da altre regioni e anche da paesi europei. Con il segnale importante di una Calabria che non è soltanto capace di mostrare se stessa e i propri prodotti, ma che è capace anche di essere attrattiva”.
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