Successo e apprezzamenti per il "Presepe Sinodale" allestito nella Chiesa Madre di Gimigliano, nel solco della tradizione che fa della comunità gimiglianese una realtà molto conosciuta per l'arte del presepe, sia nelle parrocchie che nella abitazioni private.
L'idea di quest'anno ha voluto essere un invito e un aiuto a riflettere e approfondire il senso della sinodalità nelle nostre comunità parrocchiali di Gimigliano. Idea concepita dai gruppi parrocchiali e realizzata operativamente da Giuseppe Soluri e Nino Romagnino con il supporto di Gianni Donato, Peppino Bagnato e collaboratori occasionali. L’occasione del Natale di Gesù è quest'anno propizia per tutta la comunità di Gimigliano per riflettere sulla urgente necessità di “camminare insieme”, facendoci aiutare dalla contemplazione del mistero di Dio che si fa carne e che viene ad abitare in mezzo a noi. Così si legge nella nota esplicativa distribuita ai fedeli: "Al centro del presepe è stata realizzata una tenda che ospita la Santa Famiglia di Nazareth: ci ricorda che il Verbo si è fatto carne, ha scelto la strada che lo avrebbe portato a sentire, a gustare, a toccare, a vedere, a odorare; a entrare cioè nel ritmo dei gesti della nostra umanità, ponendo la sua tenda in mezzo a noi (Gv 1,14): la traduzione dal greco del verbo eskénosen significa pose la sua tenda, si attendò". "Alla Tenda della Natività - si legge - fanno da cornice le nostre comunità rappresentate dalla Chiesa Madre del SS. Salvatore, dalla Chiesa dell’Assunta e dalla Basilica di Porto. Il termine «parrocchia» – dal greco paroikia – significa «vicino alle case». Essa deve essere comunità di fede che vive «presso le case della gente» come pellegrina. Si tratta di una precisa identità che si traduce in missione: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. La parrocchia è e deve essere una comunità di fratelli, che condivide lo stesso territorio, e nello «stare vicini» vive l’esperienza della comunione, dei cristiani tra loro ma anche con tutti gli altri. Una parrocchia sinodale è luogo di accoglienza, di convivialità, di dialogo e di progetto. La Basilica di Porto è invece il polmone della spiritualità mariana di un territorio che va oltre Gimigliano ma che a Gimigliano è intimamente, spiritualmente e storicamente connessa".
Nel presepe trovano spazio altri elementi. Tra tutti, quelli naturali dell’acqua del fiume Corace. Accanto al fiume è stato posto un pugno di sabbia raccolta presso le rive del Lago di Galilea in Terra Santa. Esprime la certezza che il territorio è santo come tutto la terra è ormai terra santa dopo la venuta del Salvatore dell’Universo. C’è il fuoco, la “focara”, antica tradizione del nostro paese. Il fuoco ha un alto valore simbolico e simboleggia la luce che schiarisce le tenebre con la nascita del Cristo e secondo la tradizione il falò di vigilia si accendeva proprio per accogliere con calore il Bambin Gesù. E infine c’è il ponte collegato alla “petra e jozzi”, simbolo storico di Gimigliano. E qui richiamiamo l’esortazione di Papa Francesco: “Davanti alle tante sofferenze del nostro tempo, il Signore della vita non ci trovi freddi e indifferenti. Faccia di noi dei costruttori di ponti, non di muri. Egli, che ci dona la sua pace, faccia cessare il fragore delle armi, tanto nei contesti di guerra che nelle nostre città”.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736