di GABRIELE RUBINO
La convocazione ancora non c'è e, per la verità, nemmeno la richiesta formale. Il Consiglio comunale di Catanzaro si riunirà, ormai, dopo Ferragosto. Non c'erano particolari dubbi sul fatto che la fissazione della data della quarta votazione per eleggere il presidente dell'Assemblea avrebbe fatto litigare gli schieramenti contrapposti, e così è stato. Compagini che non sono affatto disposte a trovare un punto di caduta nemmeno sul nome. Anzi, le 'designazioni' - ad oggi- non si smuovono. Sarà muro contro muro.
Da una parte, la coalizione di Fiorita rimane arroccata su Gianmichele Bosco. Questo per la verità era trapelato, già la settimana scorsa a poche ore dalla fumata nera dopo la terza votazione. "Bastava che non fossero usciti dall'Aula e i voti nel segreto dell'urna sarebbero arrivati", è il ragionamento fatto a caldo dall'alto e che ancora vale oggi. Dall'altra parte invece si è blindata poche ore fa la 'candidatura' di Eugenio Riccio, che al momento da consigliere anziano fa il facente funzioni. Una riunione in cui si è anche ipotizzata l'ipotesi di un passo indietro e dell'avanzata di altri nomi, ma alla fine Filippo Mancuso è rimasto ancorato all'idea iniziale: si vota Riccio. E gli altri non hanno avuto da ridire.
Paradossalmente, il fatto che passeranno settimane dopo l'ultima votazione potrebbe rafforzare le due posizioni uscite comunque ammaccate (anche se non pubblicamente esposte) dal passaggio in Consiglio comunale di cinque giorni fa. Certo prima o poi si dovrà arrivare allo showdown. Carte scoperte, pur se nel segreto della cabina elettorale. La verità è che nessuno è sicuro - fra schede bianche e paure di franchi tiratori- di arrivare a 17, il numero di voti necessario a eleggere il presidente del Consiglio comunale. A seconda di chi la spunterà, l'altro rimarrà scottato.
Fiorita vuole un 'suo' uomo perché sa bene che l'arena consiliare - già infuocata dal fatto che le maggioranze saranno variabili a seconda delle pratiche- potrebbe diventare 'ingestibile' se diretta da uno dello schieramento di Donato. Lo schieramento di Donato vuole ribadire la maggioranza elettorale del primo turno e vuole marcare in maniera netta il perimetro dell'opposizione e così dare filo da torcere al primo cittadino.
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