Presidio dei sindacati davanti alla sede Tim di Catanzaro: a rischio lavoro, rete e progetto di rete unica

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images Presidio dei sindacati davanti alla sede Tim di Catanzaro: a rischio lavoro, rete e progetto di rete unica

  29 novembre 2021 11:59

di CARMEN MIRARCHI

Questa mattina presidio CGIL, CISL ed Uil davanti alla sede della Telecontact di Catanzaro promosso dalle segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, contro il silenzio sulla vicenda Tim e per chiedere al Governo di aprire un confronto sul futuro della più grande azienda italiana nel settore delle Telecomunicazioni.

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 "Un Governo che decide di cedere un asset strategico come quello delle comunicazioni è un Governo che mette in discussione la sicurezza nazionale perché sono in gioco dati sensibili. Questa situazione può creare ripercussioni negative sulla  parte occupazionale ma anche su servizi e sicurezza" ha detto il segretario generale CGIL Calabria,  Angelo Sposato presente al presidio. "In Calabria ci sono mille addetti Tim e 2000 dell'indotto. Per quanto riguarda i servizi,  in una regione come la nostra di grande difficoltà un servizio del genere dato ai privati creerebbe ancora  di più la forbice del digital divided. La questione potrebbe investire soprattutto le aree interne della Calabria, la mobilitazione nazionale congiuntamente a quella relativa ad altri temi continuerà sino a quando non avremo parole chiare da parte del Governo" ha concluso Sposato. 

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"Un presidio in contemporanea in tutta Italia ed al MiSE per sollecitare l'incontro con il Ministro Giorgetti perché due sono i temi di interesse: i call center e la rete unica. Non si vuole affrontare la questione delle infrastrutture, questione di cui si discute ma molte aree non hanno rete sufficiente.  Il Governo deve salvaguardare rete ed occupazione. Al momento non è un problema immediato la perdita di posti di lavoro ma guardando al futuro questo spezzatino può avere ripercussioni sull'occupazione" ha concluso Andrea Ranieri,  segretario regionale Uilcom.

"Una questione che riguarda anche il presente perché c'è un piano industriale condiviso tra Telecom e sindacati.  Ma non si riesce ad avere continuità,  vediamo dirigenti che cadono come mosche. Vogliamo che la questione si risolva per il bene dell'azienda e non degli azionisti. A noi sta a cuore non la partita finanziaria ma che l'azienda resti unita. Perché spesso  in questa situazione viene messa in discussione. Vogliamo la costituzione della rete unica con Openfiber. " ha detto invece Francesco Canino,  segretario generale Fistel CISL Calabria.

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