Un presunto danno erariale da circa 30 milioni. Si svolgerà oggi davanti alla Corte dei Conti di Catanzaro, la prima udienza del procedimento instaurato per danni erariali relativi ai Lavori di Ammodernamento ed Adeguamento dell’Autostrada Salerno - Reggio Calabria Tronco 3° Tratto 2° Lotto 3° - Stralcio A dal Km 369+800 al Km378+500, nella zona tra gli svincoli di Rosarno e Mileto. In un primo tempo (anno 1999) i lavori di ammodernamento del tratto I venivano aggiudicati all’Impresa Coopcostruttori S.c. a r.l. per euro 47.404.373,65.
Eseguiti circa 24% dei lavori, il contratto veniva risolto e l’Anas nel 2008 incaricava un nuovo gruppo di progettazione di redigere un nuovo progetto esecutivo. Successivamente, affidata l’esecuzione dei lavori, venivano riscontrati alcuni problemi di esecuzione cosi che venivano approvate due varianti in corso dei lavori e successivamente veniva decisa una nuova riprogettazione del tratto stradale ancora in corso di approvazione. Secondo la Procura della Corte dei Conti l’approvazione delle varianti era illegittima, vi furono degli errori del gruppo di progettazione, non fu accertato il mutamento dello stato dei luoghi rispetto alla prime opere eseguite, non furono acquisite le necessarie autorizzazioni da parte dell’Autorità di Bacino, nonché fu tenuta durante l’esecuzione dei lavori una contabilità infedele da parte di alcuni dei convenuti in giudizio.
Sotto accusa l’ intero gruppo di progettazione dell’Anas, tutti difesi dall’Avv. Giacomo Carbone, e composto dal Rup Ingegnere Marco Angelo Bosio e dagli Ingegneri Maurizio Aramini, Settimio Branchi, Angelo Dandini, Fabrizio Tragna, Gianfranco Vasselli, nonché dal geologo Giovanni Parlato (difeso anche dall’Avv. Alessandro Ferrari).
Sono inoltre accusati l’altro Rup Ing. Consolato Cutrupi difeso dagli Avv. Marianna Vazzana e Vincenzo Floccari, il Geometra Salvatore Bruni difeso dall’Avv. Crescenzio Santuori e Raffaele Ruocco,l’Ing. Giovanni Fiordaliso difeso dall’Avv. Felice Retez, l’Ing. Vincenzo del Vita difeso dall’Avv.Giovanni Spataro.
Le difese hanno già in sede preliminare contestato le responsabilità dei propri assistiti, le risultanze delle consulenze fatte svolgere dalla Procura, nonché a vario titolo l’esistenza di danni, la prescrizione, l’esistenza del nesso di causalità, ponendo altresì in evidenza le responsabilità dei vertici Anas che decisero nel 2008 di fare redigere l’esecuzione del vecchio progetto del 1999 anziché provvedere ad una nuova riprogettazione delle opere.
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