“PretenDiamo Legalità”, è il nome del progetto a cui fanno riferimento una serie di attività in corso all’Istituto Comprensivo "Tommaso Campanella" di Badolato, guidato dalla dirigente Susanna Mustari.
Il progetto, proposto dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e finalizzato all’educazione alla legalità, è alla sua sesta edizione e prevede la realizzazione di prodotti finali da elaborare secondo tematiche precise in relazione all’ordine di scuola. Propedeutico allo sviluppo di tutte le attività è stato l'incontro con alcuni rappresentanti della Polizia di Stato.
In particolare il commissario Giorgio Pezzutto, della Questura di Catanzaro, ha incontrato gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, stimolandoli alla riflessione su alcuni articoli della nostra Costituzione. Il Commissario Pezzutto si è intrattenuto sulla funzione educatrice dello sport inquadrandolo come strumento di aggregazione e inclusione. Lo sport è funzionale all’insegnamento delle basi del lavoro di squadra, della necessità di rispettare le piccole regole quotidiane e promuove una maggiore conoscenza di sé e dei propri limiti. Lo sport, inoltre, è un valido strumento per abbattere barriere culturali, avvicinare persone, popoli e Paesi diversi senza distinzioni.
Tra le attività che si sono svolte nei vari plessi una ha rappresentato un momento di forte emozione. Gli alunni della scuola primaria del plesso di Santa Caterina Marina, infatti, hanno incontrato Maila, una giovane ragazza che, seppur costretta su una sedia a rotelle sin dalla nascita, è diventata una guerriera che sfida ogni giorno la quotidianità senza mai perdere il sorriso e la speranza. Maila è venuta nel plesso accompagnata dalla sua mamma, Nila Ricciardi, che ha trascritto la sua storia in un bellissimo libro dal titolo “Imprevedibile mistero”. Oggi Maila frequenta il corso di laurea in Sociologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro ed è il capitano e portiere della squadra di calcio del progetto “Insuperabili”.
I bambini sono stati catturati dal modo semplice di raccontare di Maila che ha risposto alle loro domande con una naturalezza sorprendente. Maila ha usato parole importanti, ha parlato di indifferenza, di umiliazioni e ha esortato i ragazzi a non voltarsi mai dall’altra parte davanti al dolore degli altri. Ha parlato di forza, di coraggio e di determinazione veicolando un messaggio molto importante: mai arrendersi, mai dire che non si riesce a fare qualcosa. Se davvero si vuole, si può fare tutto. Qualche bambino si è commosso ascoltandola parlare: Maila è arrivata dritta al cuore di tutti.
“Intanto ringrazio la Polizia di Stato per il prezioso contributo: i ragazzi hanno bisogno di capire che lo Stato è loro vicino, che è pronto ad ascoltarli e a rispondere ai loro bisogni. Ringrazio anche la signora Ricciardi e sua figlia Maila per la loro presenza. È stata un’esperienza davvero molto emozionante - ha riferito la dirigente Mustari - voluta fortemente perché l’abbiamo ritenuta di grande valenza educativa. Si parla tanto di scuola aperta ed inclusiva e noi abbiamo voluto portare a scuola un’esperienza reale che potesse dimostrare come attraverso lo sport si possano abbattere e superare limiti impensabili. Maila e la sua mamma sono due persone meravigliose che sono riuscite a catturare l’attenzione dei bambini. Il loro racconto è stato una lezione per tutti, non solo per i più piccini. Hanno parlato di solidarietà, di amicizia, di amore, di rispetto e di lotta all’indifferenza: tutti valori che la scuola deve necessariamente trasmettere e veicolare per la realizzazione della formazione completa dei futuri cittadini. Questa è una grande sfida a cui le istituzioni scolastiche sono chiamate e dalla quale non si può prescindere.”
Al termine dell’incontro i ragazzi hanno voluto omaggiare la dirigente e la signora Ricciardi con dei fiori e a Maila hanno regalato tantissimi disegni fatti da loro e un bellissimo uovo di Pasqua.
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