Primi malumori in Italia Viva dopo il battesimo calabrese: "Più condivisione e meno protagonismo"

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Italia Viva
  25 novembre 2019 19:52

A nemmeno due giorni dal battesimo di Italia Viva in Calabria, cominciano i primi mal di pancia interni (LEGGI QUI). Vitaliano Caracciolo è uno degli aderenti della prima ora al partito di Renzi, eppure non ha perso tempo a puntare l'indice contro l'attuale referente del catanzarese, la senatrice Silvia Vono.

Caracciolo scrive sull'iniziativa di sabato scorso a Catanzaro:" Al netto degli illustri ospiti, è sembrata a molti, come me, una riproposizione di cliché già visti. Un padrone di casa, ospiti illustri, figliocci istruiti a dovere e, infine, una passerella per ex amministratori (spacciati per amministratori in carica) che hanno suscitato l’ironia di molti. Non mi interessa fare del bieco campanilismo ma immagino che anche a lei non sia sfuggito, per esempio, che nè fra gli ospiti e nè fra relatori e invitati sul palco ci sia stato un “catanzarese”. Così come non le sarà sfuggito sicuramente come nessun cenno ai Comitati e ai tanti iscritti spontanei sia stato fatto da quel palco".

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"Eppure - scrive Caracciolo che è risultato vicino al movimento Cambiavento- sul territorio ci sono militanti e dirigenti storici che, non da un paio di mesi, ma da oltre sette anni si occupano di innovazione politica seguendo Matteo Renzi e che sono stati sempre in prima fila nelle battaglie ideali senza infingimenti e non lesinando sforzi intorno ad un’idea. Quell’idea che sabato non è stata nemmeno intravista nel corso dell’iniziativa da lei organizzata. Vede, gentile Senatrice, se c’è una cosa, fra le tante, che l’esperienza renziana mi ha insegnato è che un partito aperto e libero deve necessariamente essere contendibile in base alle idee e mai blindato in base a qualcuno. Capisco perfettamente che per acquisire alcune peculiarità ci voglia tempo e impegno, ritengo, tuttavia, che per costruire una nuova casa tutti insieme non c’e bisogno di un solo direttore dei lavori e di tanti manovali. C’è bisogno di condivisione iniziale e di poco protagonismo. In molti come me sono usciti da un partito con queste caratteristiche per sentirsi liberi e non più succubi del protagonismo della ditta". Insomma, l'esordio di Italia Viva in Calabria non è piaciuto a tutti. 

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