di VALENTINA CELI
Uscita anticipata ma soprattutto scaglionata per il primo giorno di scuola degli istituti superiori di Catanzaro. Le classi escono a intervalli regolari, seguendo le regole anti-assembramento. Però, una volta usciti dagli edifici scolastici, gli studenti abbandonano il rigore imposto delle nuove norme per far posto ai commenti di rito. Dal liceo classico allo scientifico, dal linguistico al biologico, fino agli istituti tecnici, i ragazzi raccontano com’è tornare a scuola dopo oltre 6 mesi a casa.
La maggior parte di loro è felice di aver superato la fase critica della pandemia e di avere la possibilità di fare lezione in presenza. “È un inizio un po’ diverso rispetto agli altri anni – constata una studentessa del De Nobili – però siamo contenti di essere rientrati”. Ma c’è anche qualcuno che si lamenta, dicendo “Ormai mi ero abituato ad alzarmi tardi!”, oppure “Le lezioni sono peggio di come ricordavo!”.
Sicuramente è un primo giorno sui generis, tant’è che i professori hanno impiegato le ore a disposizione per spiegare agli alunni come dovranno comportarsi. Mascherine, disinfettanti, distanziamento sono le parole chiave. “Magari non ci aspettavamo certe misure di sicurezza – confessa una studentessa del Biologico – però non possiamo farci niente”. “Le nuove regole sono difficili da seguire – dice una ragazza che frequenta il quinto anno allo Scientifico – ma con un po’ di impegno ce la possiamo fare”.
Alla ricreazione ci si può spostare soltanto se si indossa la mascherina e in bagno si può andare solo uno alla volta. Per adesso non sono state avviate le attività motorie perché mancano direttive precise dal ministero.
I posti in classe e nei laboratori sono singoli, o comunque non ci si può sedere vicini. Per molti mancherà il contatto stretto col compagno di banco, partner di studio e spesso prezioso “suggeritore”. E per superare i compiti e le versioni più difficili? “Eh, adesso dovremo studiare di più!”, scherzano le studentesse del Classico.
Quindi qual è il bilancio del rientro in aula? “L’organizzazione è buona – racconta un alunno del Siciliani – e stiamo cercando di adattarci. Alcune classi subiranno variazioni dal punto di vista della sistemazione dei banchi. Però si spera bene: oggi ci hanno fornito le prime mascherine”.
Parlando con i ragazzi fuori da scuola però ci si rende conto soprattutto del profondo impatto che il lockdown ha avuto su di loro, perché alla domanda “Cosa ti aspetti da questo nuovo anno scolastico?” la risposta è univoca: “Di non rischiare di dover tornare in quarantena”.
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