Processo al "branco di Melito Porto Salvo". Confermate le condanne per i sei ragazzi tra cui il nipote del presunto boss Iamonte

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images Processo al "branco di Melito Porto Salvo". Confermate le condanne per i sei ragazzi tra cui il nipote del presunto boss Iamonte
Il Tribunale di Reggio Calabria
  04 novembre 2020 18:26

Si è concluso il processo d'appello "Ricatto" contro quello che è stato definito il "branco" di Melito Porto Salvo, composto da un gruppo di giovani che aveva abusato per due anni di una ragazza di 13 anni. I fatti risalgono al 2016.

I giudici della Corte d'Appello di Reggio Calabria hanno accolto le richieste della Procura generale e hanno confermato le sei condanne emesse in primo grado dal Tribunale. Tra gli imputati condannati c'è Giovanni Iamonte, al quale sono stati inflitti 8 anni e 2 mesi di reclusione.

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È il figlio del boss Remingo e nipote di don Natale Iamonte, presunto capo dell'omonima cosca, deceduto dopo un lungo periodo di latitanza conclusosi con il suo arresto nell'hinterland milanese.

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Sono stati giudicati colpevoli anche Davide Schimizzi, al quale sono stati inflitti 9 anni di reclusione; Antonio Verduci (6 anni e 6 mesi), Michele Nucera (6 anni), Lorenzo Tripodi (6 anni) e Domenico Mario Pitasi (10 mesi di reclusione).

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Quest'ultimo rispondeva solo di favoreggiamento personale. Il processo é scaturito da un'indagine dei carabinieri che avevano arrestato gli imputati con l'accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata.

La ragazza che subì la violenza sessuale, che si é costituita parte civile nel processo, aveva una relazione sentimentale con Davide Schimizzi, allora diciannovenne.

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